domenica 28 dicembre 2008

ASSO DI COPPE - EPILOGO

Disegno di Manuela soriani; colori di Luca Bonisoli

Non appena tornato, Sly si precipitò nello studio della cartomante per raccontare lo scontro con il drago… a modo suo.

- …allora con la mia spada ho diviso a metà il soffio infuocato del drago, poi ho afferrato il mostro per le corna e l’ho scaraventato contro un albero! Avresti dovuto vedermi: ero inarrestabile, una vera furia! Il drago arretrava tentando di difendersi, e le sue scaglie erano appena sufficienti per proteggerlo dai miei colpi! Ad un certo punto mi sono stancato di giocare con lui e…

Maia, che sapeva tutta la drammatica verità ma non voleva deludere il suo caro Sly, per un po’ si finse meravigliata da quell’eroica, prolissa, interminabile impresa, poi decise di darci un taglio.

- Sembra che le tue ultime settimane siano state piuttosto vivaci! Sai, anch’io non mi lamento: ho iniziato a sperimentare una nuova tecnica di predizione del futuro. Si tratta di immergersi completamente in una vasca piena di acqua, e meditare rimanendo in apnea il più a lungo possibile. Vorresti provare anche tu?

Al sentir nominare le parole ‘immergersi’, ‘acqua’ e ‘apnea’ a Sly si rizzarono i capelli. La boria del cacciatore di taglie fece rapidamente dietrofront.

- Ehm… ma guarda un po’ come si è fatto tardi! Scusami, sai, ma ho fatto un lungo viaggio e non sono ancora tornato a casa… Sarà per un’altra volta…

Un saluto frettoloso e il giovane si eclissò.

“Ti conosco, mascherina!” pensò Maia sogghignando di nascosto.

Dal canto suo Sly si sentiva come se avesse appena scampato un pericolo mortale.

“Acqua? Ma siamo impazziti? Non voglio aver più niente a che fare con l’acqua per almeno un anno!”

Per tutta risposta brontolò un tuono improvviso e subito iniziò a scendere dal cielo un fitto scroscio di pioggia.

Imprecando contro la cattiva sorte, il cacciatore di taglie affrettò il passo verso la sua umile dimora, ed intanto rimuginava amareggiato che, pur avendo impiegato settimane a risolvere il caso della villa di Bovinara, non ne aveva ricavato nemmeno un centesimo.

Proprio mentre si ripeteva che ‘peggio di così non poteva andare’ Sly, bagnato come un pulcino, vide la ciclopica signora Mogg che lo attendeva minacciosa sulla soglia di casa ostruendone quasi completamente il passaggio. Allora il cacciatore si ricordò della finestra che aveva sfondato diverse sere prima per fuggire alle avances di Mariaclotilde.

Come da copione Erselinda Mogg, con lo sguardo truce ed il mattarello brandito come una clava, abbaiò:

- Signor Tarantola! MI DEVE DEI SOLDI!
Fine.


Siamo così arrivati alla fine anche di questa seconda avventura di Sly Tarantola. Spero vivamente che vi siate divertiti a leggerla quanto io mi sono divertito a scriverla!
Con l'anno nuovo torneremo in compagnia dei supereroi di Spear City, riprendendo dove li avevamo lasciati (per rinfrescare la memoria leggete qui).
Per il momento vi saluto rinnovando gli auguri di Buone Feste a tutti!
Ci rivediamo nel 2009!

Luca.

domenica 21 dicembre 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 17

Disegno di Manuela Soriani; colori di Luca Bonisoli


La mutaforma si irrigidì mentre nella sua testa echeggiava la voce di Maia:

“Lascia stare Sly! Liberalo immediatamente!”

- Chi sei? Esci dalla mia testa!

“Ti ho detto di liberare subito Sly! Te lo ordino!”

- N…non riuscirai a piegare la mia volontà…

Maia aumentò ulteriormente la pressione sulla psiche della vecchia.

“Liberalo ora se non vuoi morire!”

La mutaforma gracchiò una risata.

- Non riuscirai mai a… COSA STAI FACENDO?

La vecchia non voleva cedere, ma l’estenuante lotta contro il cacciatore di taglie le aveva prosciugato le forze. Maia riuscì a prendere faticosamente il controllo del corpo della vecchia e le fece muovere qualche passo fino al bordo della scarpata.

“Libera Sly o finirai nel burrone!”

Divisa tra la lotta mentale con Maia e lo sforzo per mantenere la bolla d’acqua attorno alla testa del cacciatore, la mutaforma rimase per qualche istante immobile sull’orlo del precipizio.

Fu sufficiente.

Sly, in un disperato impeto di sopravvivenza, flettè i muscoli e si scagliò in avanti.
Presa alla sprovvista la vecchia fu sbalzata all’indietro dalla spinta del cacciatore e precipitò nel vuoto fino a sfracellarsi contro uno dei massi che sporgevano insidiosi dalla superficie turbolenta del fiumiciattolo.

L’acqua che avvolgeva la testa di Sly cadde a terra con uno scroscio, mentre il cacciatore inspirava con una forza tale che sembrava volesse esaurire tutta l’aria del mondo in un solo respiro. Poi il giovane crollò al suolo, scoppiando in una risata liberatoria.
Aveva avuto fortuna: se la vecchia non si fosse fermata davanti all’orlo del precipizio…

Mentre perdeva i sensi, l’ultimo pensiero di Sly corse a Maia.
...continua!

giovedì 11 dicembre 2008

PER UN PANCHO DI DOLLARI


Manca ormai pochissimo alla conclusione della seconda avventura di Sly Tarantola, e stanno per tornare alla carica gli eroi di Spear City!
Prima di tutto vedranno la luce alcune strisce di Vita da Eroi, che sveleranno cosa succederà a Maximum dopo le ultime disavventure, dopodichè inizierà la nuova serie “Per un PANCHO di dollari”!
Come potete notare nell'immagine qui sopra, il nostro supereroe ispanico preferito avrà qualche problemuccio con la giustizia... e tutti gli indizi saranno contro di lui! Ma avrà davvero commesso ciò di cui è accusato? Preparatevi a una buona dose di mistero, azione e colpi di scena, nonché a conoscere nuovi perfidi antagonisti! Da non perdere assolutamente!
Probabilmente – almeno all'inizio – il webcomic seguirà la formula già collaudata del sondaggio alla fine di ogni episodio, quindi avrò bisogno di una partecipazione massiccia di lettori.
Spargete la voce!!!


PS = in alto nella colonna a destra ho messo un nuovo gadget: i “lettori” del blog. Se apprezzate quello che pubblico, aggiungete il vostro nome! Ricambierò la cortesia sicuramente!

lunedì 8 dicembre 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 16

Disegno di Manuela Soriani; colori di Luca Bonisoli

Ansimante e ancora sotto shock per la brutta caduta, Sly stava tentando di riprendersi il più rapidamente possibile.

“Accidenti, questa volta mi è andata davvero bene! Ho fatto appena in tempo ad invocare la protezione dal fuoco, ma il calore era troppo intenso. Se l’acqua non avesse spento subito le fiamme a quest’ora sarei solo un mucchietto di cenere!”

Intanto il drago volava avanti e indietro perlustrando la zona.
Rannicchiandosi dietro le rocce ad ogni passaggio del mostro alato, il cacciatore cercava febbrilmente un’idea per uscire tutto intero dalla situazione di stallo. Dopo aver scartato diverse soluzioni che avrebbero condotto inevitabilmente alla morte, il cacciatore di taglie concepì un piano che poteva funzionare:

“Kaunaz è la runa del fuoco, ma è associata anche alla luce. Forse può tornarmi utile!”

Non appena il drago sorvolò nuovamente il nascondiglio, Sly invocò il potere della runa con tutte le energie rimaste.
Un lampo accecante sfolgorò davanti agli occhi del mostro che, stordito e privo di vista, perse la concentrazione.
L’incantesimo della metamorfosi si dissolse ed il gigante alato tornò ad assumere forma umana mentre era ancora in volo.
Sly vide il mutaforma cadere sopra la scarpata, poi lo perse di vista. Imprecando, il cacciatore di taglie risalì affannosamente il ripido pendio, ma giunse troppo tardi.
Del mutaforma non c’era traccia.

- So che sei qui intorno! Fatti vedere!

Attorno al giovane regnava un silenzio innaturale.

- Non sei più tanto arrogante senza quelle scaglie a proteggerti, vero? Sei solo… GULP!

Sly fu interrotto a metà frase da un’improvvisa sensazione di soffocamento: una densa sfera d’acqua gli aveva completamente avvolto la testa, isolandolo in un mondo ovattato e bloccando le vie respiratorie.
Con gesti convulsi e disperati Sly tentò di strapparsi di dosso il liquido che gli impediva di respirare, ma le mani attraversavano la bolla d’acqua senza riuscire a spostarla.
Dai cespugli emerse una bassa, orribile, vecchissima donna.

- Hai commesso un errore, cacciatore di taglie: hai dimenticato che Laguz non è solo la runa della metamorfosi, ma anche quella dell’acqua. Ora morirai soffocato dalla bolla di liquido che ho creato attorno alla tua testa! In ogni caso, se può farti sentire meglio, sappi che da quarant’anni a questa parte sei il primo che arriva a vedere la mia vera forma. Sei stato in gamba, ma purtroppo non posso permetterti di vivere per vantartene con gli amici!

Sly mandò un ringhio rabbioso, cercando disperatamente di invocare il potere di Kaunaz, runa del fuoco, per far evaporare l’acqua.

- E’ tutto inutile, cacciatore! Sei troppo affaticato per salvarti! Smetti di lottare, tanto fra poco sarà tutto finito!

Il giovane cadde in ginocchio, con i polmoni che gli bruciavano. Ancora pochi secondi e sarebbe morto annegato.

In quell’istante Maia sferrò l’attacco alla mente della vecchia.
...continua!

DARDOS... ANCHIO!


La gentilissima Viviana mi ha omaggiato un po' di tempo fa del premio Dardos, che accetto molto volentieri anche se -come al solito- in ritardo (^__^').

Ecco dunque di cosa si tratta:
Il premio Dardos è assegnato dai blogger ai blogger "che hanno dimostrato il loro impegno nel trasmettere valori culturali, etici, letterari o personali". Il regolamento prevede di:

1 - Accettare e comunicare il relativo regolamento visualizzando il logo del premio
Fatto.

2 - Linkare il blog che ti ha premiato
Fatto.

3 - Premiare altri 15 blog e avvisarli del premio
Non se ne parla nemmeno, alrimenti non è più un "premio", ma l'ennesima catena. Di blog meritevoli ce ne sarebbero molti, ma in quest'occasione ne scelgo uno solo, quello del simpaticissimo Ivan Annibali, personaggio dotato di spiccata creatività, acuta capacità di sintesi e vis comica mai scontata. Vai Ivan, continua così!

venerdì 28 novembre 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 15

Disegno: Manuela Soriani; colori: Luca Bonisoli.

Nel frattempo lo studio della cartomante era stato completamente messo a soqquadro. Sommersa da amuleti, teschi, candele, simboli arcani ed ogni altro genere di cianfrusaglia, dopo una lunga ed estenuante ricerca Maia lanciò un gridolino di soddisfazione.

- Finalmente! Sapevo che doveva essere qui da qualche parte!

La ragazza si alzò dal cumulo di ciarpame reggendo un tomo scritto a mano con calligrafia pressochè illeggibile. Per la precisione si trattava dell’antico compendio della prozia Griselinde sulle esperienze extracorporee.
Maia non aveva mai utilizzato le magie descritte un quel volume perché l’anziana Griselinde era passata a miglior vita proprio durante un’esperienza extracorporea, dimostrando che tale pratica comportava un certo margine di rischio (in particolare la cara prozia, dopo aver infilato la sua mente nel corpo di un passerotto che volava cinguettando allegramente in cielo, ebbe la brillante idea di rimanere a fare un po’ di conversazione con il simpatico falchetto predatore che le si stava avvicinando tanto in fretta…)

Accantonando temporaneamente i ricordi, Maia sprofondò in uno stato di trance meditativa mentre invocava il potere di Algiz, runa della visione.

“Voglio vedere Sly”, ordinò la ragazza.

Come se la sua vista fosse slegata dal corpo, la cartomante osservò se stessa dall’esterno, poi la sua visuale si sollevò oltre le case del villaggio e cominciò a spostarsi alla velocità del pensiero, attraversando campi, villaggi, colline e montagne fino a giungere molto lontano, al torrentello sperduto tra i boschi dove stava infuriando la battaglia tra il cacciatore di taglie e il drago.

Maia sussultò quando vide Sly, investito dal soffio infuocato, cadere a capofitto nel torrente. Fortunatamente il cacciatore di taglie emerse quasi subito e si trascinò a riva, nascondendosi dietro ad una sporgenza della roccia.

Rincuorata, la cartomante riportò momentaneamente l’attenzione nel suo studio ed aprì il libro della prozia Griselinde. Tra i tanti capitoli che insegnavano le tecniche delle esperienze extracorporee Maia scelse l’ultimo, quello incompiuto.

‘Del controllare le menti altrui’.
...continua!

lunedì 24 novembre 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 14

Disegno: Manuela Soriani; colori: Luca Bonisoli

Con una capriola Sly evitò miracolosamente gli artigli del possente rettile alato, cercando riparo dietro un esile faggio. Il drago vibrò un poderoso colpo di coda che incrinò il tronco; al colpo successivo il legno cedette con uno schianto. Senza nemmeno il tempo di riprendere fiato, il cacciatore di taglie fu investito da un nugulo di schegge e dovette rotolare di lato per non restare schiacciato dall’albero che cadeva.
Rialzatosi velocemente, Sly vide il mostro avanzare implacabile verso di lui. Il cacciatore tentò di ferire il drago con un rabbioso fendente di spada, ma la lama rimbalzò contro le scaglie durissime senza nemmeno scalfirle. Il mostro rispose con un violento colpo d’ala che scaraventò il giovane alcuni metri più indietro.

“Un’altra botta come questa e ci rimetto le ossa! Devo guadagnare tempo!”

Facendo appello a tutte le sue doti acrobatiche, Sly prese la rincorsa e balzò verso una coppia di grossi alberi vicini, saltando da un tronco all’altro fino a raggiungere i primi rami. Issatosi rapidamente, il cacciatore cominciò a scalare la chioma nascondendosi tra le fronde. Il rettile alato si avvicinò ruggendo e cominciò a tempestare di colpi il robusto tronco, che tuttavia resistette.
Afferrando saldamente i rami per non essere sbalzato via dagli scossoni ricevuti, Sly riordinò le idee.

“Il drago è grosso ed io sono piccolo. Se voglio avere qualche probabilità di sopravvivere devo condurlo dove il bosco è più fitto, in modo che la sua mole gli sia d’impaccio!”

Un istante dopo il mostro riuscì a far cedere il tronco. Sly saltò a terra e prese a risalire faticosamente il pendio, inoltrandosi dove la vegetazione era più fitta.
Il drago tentò di seguirlo, ma le sue dimensioni lo ostacolavano. Pochi minuti dopo il cacciatore raggiunse un’improvvisa scarpata, che scendeva a picco per una decina di metri fino a raggiungere il letto di un torrente impetuoso. Voltandosi, il giovane vide il gigante scaglioso incastrato tra alti cespugli di rovi.
La tentazione di schernire l’avversario fu troppo forte.

- Ah! Ora non fai più lo spaccone, vero? Sei senza cervello proprio come le lucertole! Tutti quei muscoli e ti sei fatto fregare come un bambino! Non è stato nemmeno difficile!

Per tutta risposta il drago spalancò le fauci e soffiò un potente getto di fuoco talmente rovente da fondere la roccia. Investito in pieno dalla vampata, Sly venne sbalzato nel dirupo e precipitò, come una torcia accesa, nelle acque schiumose del torrente.

Con un terribile ruggito il gigantesco rettile spezzò gli ultimi rami che lo tenevano prigioniero e avanzò verso la scarpata. Dell’uomo non c’era nessuna traccia. Forse era annegato nel fiume, risucchiato in un gorgo dalla corrente, ma il drago non poteva permettersi errori: il cacciatore di taglie era l’unico a conoscere il suo segreto, quindi era necessario avere la certezza della sua morte.

Dispiegando le grandi ali membranose, il rettile si lanciò nel vuoto sul fiume perlustrandolo con lo sguardo acutissimo. Il cacciatore era diventato preda.
...continua!

domenica 16 novembre 2008

L'ANGOLO SERIO - FREE BLOGGER

E' attualmente al vaglio della Commissione Cultura della Camera un disegno di legge (DdL C 1269) che da molti è già stato ribattezzato "ammazza-blog".
Il testo proposto discende della proposta di legge "Levi-Prodi" dell'anno scorso (ritirata dopo le proteste di massa degli internauti), e se dovesse diventare legge potrebbe portare serie ripercussioni nel mondo dei blogger. Vediamo perchè:

Ai sensi dell'art. 2 viene definito prodotto editoriale "qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso".
Questa definizione è talmente ampia da risultare onnicomprensiva, e include al suo interno tutti i blog, ma non solo: gran parte dei contenuti pubblicati su internet potrebbero rientrare nella definizione di "prodotto editoriale" senza troppi sforzi.

E qui arriva la prima "gabola": il testo di legge stabilisce che non sono "editoriali" (e quindi sono esclusi da tutti gli obblighi che spiegherò dopo) i prodotti destinati alla "sola informazione". Ma quali blog o siti internet possono dirsi destinati solo all'informazione senza fare (nemmeno in parte) formazione, divulgazione o intrattenimento? Al massimo quelli giornalistici. E perchè quei blog o siti non dovrebbero essere considerati "prodotto editoriale", al pari -ad esempio- di un webcomic o del sito di una catena di negozi?

Tornando a noi, tenere un blog o pubblicare contenuti su internet (se sono "prodotti editoriali") ai sensi dell'art. 6 è "attività editoriale", anche se effettuata in forma privata e senza fini di lucro. Cosa comporta questo?

Essenzialmente l'obbligo di iscriversi al "Registro degli Operatori di Comunicazione" (art. 7). L'iscrizione al R.O.C. è equiparata alla registrazione di una testata presso il tribunale, ed è necessaria prima ancora di poter iniziare a pubblicare. Quindi se io pubblicassi nel mio blog un webcomic (!) senza iscrivermi al R.O.C. compirei il reato di stampa clandestina.

Non solo: il disegno di legge prevede (art. 8) che all'attività editoriale svolta su internet si applichino le stesse norme penali relative ai reati a mezzo stampa. Di conseguenza, ciò che fino ad oggi era la semplice espressione di un'opinione personale sul proprio blog potrebbe in futuro diventare reato di diffamazione a mezzo stampa.

"Ma è impossibile -si potrebbe obiettare- che il legislatore voglia imporre una regolamentazione così severa ai semplici blog personali!"
E qui arriva la seconda "gabola". Apparentemente il legislatore esclude espressamente i blog da tutti questi obblighi e da tutte queste responsabilità, ma in realtà non è affatto detto che funzioni così.

L'art. 8 comma 3 stabilisce infatti che "Sono esclusi dall'obbligo dell'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un'organizzazione imprenditoriale del lavoro".
Ma cosa significa "organizzazione imprenditoriale del lavoro"? L'Agenzia delle Entrate non si è ancora pronunciata in modo espresso a riguardo, ma abitualmente comprende qualsiasi attività continuativa che genera introiti.

Ecco quindi che cominciano a delinearsi alcuni possibili scenari:
Chi pubblica annunci pubblicitari (banner) sul proprio blog, compreso il diffusissimo Google AdSense, potrebbe ricadere nell'obbligo di iscriversi al R.O.C. e se non ottempera può incorrere nel reato di stampa clandestina.
Analogamente, chi promuove prodotti (libri, fumetti, automobili, film, computer...) sul proprio sito potrebbe ricadere nell'obbligo di iscriversi al R.O.C. e se non ottempera può incorrere nel reato di stampa clandestina.

In conclusione, viste le norme estremamente vaghe, e l'alto grado di incertezza riguardo alle possibili conseguenze penali di comportamenti diffusissimi e assolutamente normali su internet in tutto il resto del mondo (con la possibile esclusione di qualche paese sottoposto a regimi che non è bene prendere come esempio), se il testo attuale dovesse diventare legge sarebbe facile prevedere la chiusura in massa di molti blog privati (compreso il mio), tanto per non rischiare.

Che tristezza, però.

Per chi vuole approfondire segnalo il testo del disegno di legge e tre articoli:
- Dal blog di Beppe Grillo
- Dal sito di Punto Informatico
- Dal blog di Daniele Minotti

domenica 9 novembre 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 13

Disegno di Manuela Soriani; colori di Luca Bonisoli

Passarono un paio di settimane. Molto lontano dalla villa di Bovinara una giovane nobildonna stava godendosi il fresco del mattino a passeggio nel bosco privato del suo fidanzato, che presto sarebbe sicuramente diventato marito. Era compiaciuta di quel risultato: sebbene le ricchezze non mancassero nemmeno a lei, il matrimonio con un nobile le avrebbe permesso senza dubbio una vita più lussuosa. E lei adorava il lusso. La situazione precedente non sarebbe stata che un vago ricordo spiacevole perso nelle nebbie del passato.
Come se qualcuno le avesse letto nel pensiero, una voce alle sue spalle commentò:

- Non male, vero? Certamente è molto meglio della vita con un piccolo gioielliere truffatore di provincia.

La nobildonna si voltò di scatto, trovandosi a fronteggiare lo sguardo gelido di Sly.

- Ci è voluto un po’ di tempo, ma alla fine ti ho trovata. Avevi fatto tutto da sola, vero? Lucinda di Bovinara, Esmeralda, il mendicante che dormiva nel fienile, il fantomatico straniero venuto dal nulla a riscuotere il denaro truffato… Eri sempre tu, dico bene?

- N-non so di cosa stia parlando…

- Certo che sai di cosa sto parlando: sto parlando di questa!

E il cacciatore estrasse dalla tasca una pietra annerita con incisa la runa Laguz.
La donna impallidì.

- Devo ammettere che è stata una fortuna trovarla in mezzo alle rovine della villa di Bovinara, ma poi è stato tutto chiaro. Laguz non è solo la runa dell’acqua, ma anche quella del cambiamento, del mutamento, o se vogliamo usare un altro termine… della metamorfosi! Questa è una pietra magica, una di quelle che usi per cambiare aspetto a tuo piacimento, vero?

Il volto della donna si torse in un ghigno malvagio.

- Devo ammettere che sei sveglio, cacciatore. Credevo che nessuno ci sarebbe arrivato.

- C’è una cosa che non ho capito: chi era la donna che hai lasciato bruciare nell’incendio della villa?

La donna fece un gesto con la mano, come se la cosa avesse poca importanza.

- Oh, era la vera Lucinda di Bovinara. L’ho tenuta rinchiusa in cantina per qualche settimana mentre mi sostituivo a lei.

Un brivido percorse la schiena del cacciatore di taglie: una simile freddezza di fronte al delitto era mostruosa! La partita andava chiusa subito.

- Bene, ora devo consegnarti alle autorità. Non costringermi ad usare la forza…
La donna sbottò in una risata divertita.

- Non così in fretta, cacciatore! Davvero pensi che io sia così sprovveduta da accettare passivamente la cattura? DAVVERO CREDI CHE IO NON SIA PREPARATA PER UNA SIMILE EVENIENZA?

Nel pronunciare le ultime parole il corpo della donna prese a mutare ingigantendosi e ricoprendosi di scaglie, mentre corna, zanne e artigli crescevano e due grandi ali membranose si dispiegavano minacciose.

“Un drago! -pensò Sly terrorizzato sguainando la spada- Come diamine si affronta un drago?”

A miglia di distanza, nel suo studio, Maia si sentì assalire dall’angoscia. Percepiva che Sly era in pericolo, e che lei doveva fare qualcosa.
...continua!

venerdì 24 ottobre 2008

ARTI MARZIALI, DIFESA PERSONALE E REALISMO


Esistono moltissime arti marziali e moltissime persone che le praticano per i motivi più svariati, ma quasi tutti -chi più chi meno- lo fanno anche per imparare a "difendersi".
In diciannove anni di pratica marziale ho avuto modo di interrogarmi più volte su cosa vuol dire "difendersi", ed ho scoperto che è un concetto molto meno scontato di quanto può sembrare a prima vista.


Di solito "difendersi" viene inteso come "difendersi da un'aggressione da strada", e questo presuppone un combattimento.
Ma attenzione: non stiamo parlando di un incontro sportivo in cui i contendenti sono animati da semplice agonismo, riparati da protezioni, tutelati dal regolamento di gara e sorvegliati da un arbitro!
Un'aggressione da strada è qualcosa di più brutto, cattivo, sleale e (ovviamente) pericoloso.


Questo dipende da alcune dinamiche molto particolari che caratterizzano la maggior parte delle aggressioni, e che derivano da un concetto quasi banale: l'aggressore vuole fare del male alla vittima per ottenere un qualche beneficio, ma senza farsi male a sua volta.
Dobbiamo considerare allora che:

1 - Chi subisce un'aggressione è stato "scelto" dall'aggressore. Evidentemente negli occhi dell'aggressore la potenziale vittima è abbastanza debole per permettere una facile vittoria.

2 - L'aggressore cercherà di terminare lo scontro con un solo colpo o comunque nel minor tempo possibile, sfruttando tutti gli elementi a suo favore (sorpresa, armi, intimidazione, colpi sleali, ecc...). Non è corretto, e in molti casi nemmeno sensato, paragonare un'aggressione ad un combattimento sportivo.

3 - In un'aggressione da strada non esistono colpi proibiti, e con ogni probabilità l'aggressore non si farà scrupolo di usare tutti i trucchi di cui dispone pur di raggiungere il suo scopo.

Molte arti marziali (soprattutto quelle tradizionali giapponesi) non insegnano questi principi, limitandosi ad insegnare delle tecniche ("se l'avversario attacca in questo modo, rispondi in quest'altro modo"), per di più nobilitate da un'etichetta quasi cavalleresca. Questo avviene perchè in realtà quelle arti marziali non sono state codificate con lo scopo di ottenere la massima efficacia in combattimento, ma per permettere ai praticanti di compiere un cammino di crescita personale.

E qui possono nascere dei pericolosi equivoci.

Un grado elevato in un'arte marziale non significa necessariamente una buona probabilità di cavarsela in un'aggressione, ma può dare un falso senso di sicurezza, che è molto pericoloso per il praticante.


Anch'io nutrivo questo falso senso di sicurezza quando ho iniziato a praticare Wing Tzun, poi mi sono dovuto scontrare con le prime "prove" di combattimento libero senza limitazioni di colpi, dove sono stato sconfitto più volte da avversari con molti meno anni di pratica rispetto a me.

E ho iniziato a imparare alcune lezioni importantissime, che riguardano il combattimento reale:

1 - In un combattimento non si può evitare di farsi male e di fare male all'avversario (a meno che non ci sia un'enorme differenza di abilità). Se un marzialista pensa di riuscire a controllare l'avversario senza fargli del male, o è Capitan America, o è uno sciocco.

2 - Un combattimento può avere gravi conseguenze legali, psicologiche e sanitarie, anche se si vince. Prendere parte a una rissa o rispondere a un attacco in modo sproporzionato sono reati. Inoltre, in un combattimento senza regole contro un aggressore sconosciuto il livello di incertezza è altissimo e può succedere di tutto. Causare lesioni permanenti a un'altra persona può comportare gravi conseguenze a livello psicologico. Non solo: un naso rotto, una ferita o un morso sono eventi piuttosto comuni ed espongono al contatto con la saliva o il sangue dell'aggressore, che può essere anche malato.

3 - Se devo combattere contro più aggressori, oppure se l'aggressore ha un'arma (bastone, coltello, bottiglia...) e io no, le mie possibilità di uscirne ragionevolmente incolume sono prossime allo zero. Per esperienza personale posso dire che praticamente tutte le tecniche di disarmo che ho praticato in passato sono completamente inefficaci se l'aggressore ha un minimo di esperienza nell'uso dell'arma (e verosimilente ce l'ha).
I coltelli, in particolare, sono semplicemente letali perchè essendo leggeri permettono movimenti molto veloci, inoltre allungano il raggio d'azione dei colpi quel tanto che basta per mandare fuori distanza un avversario disarmato, e soprattutto tagliano.
Un paio di giorni fa il mio istruttore mi ha spedito via email alcune foto di un poliziotto americano accoltellato (fortunatamente sopravvissuto, anche se affettato come un cotechino). Qui sotto trovate i collegamenti. Occhio che fanno impressione.

- Foto1
- Foto2
- Foto3

Per tutti questi motivi un combattimento da strada fa paura, quindi è sempre meglio evitarlo. Concetti come la difesa dell'onore o la dimostrazione della propria forza sono sciocchi ed autolesionisti. Per come la vedo io, se parliamo in termini di aggressioni da strada, un combattimento evitato è un combattimento vinto.


Se comunque dovesse capitare un combattimento, è bene ricordarsi alcuni principi:

1 - Colpire rapidamente, forte e nei punti vulnerabili. Se la vittima sente che la sua incolumità è in serio pericolo, non può permettersi il lusso di essere delicata o "corretta" nei confronti dell'aggressore.

2 - Non concedere mai tregua all'avversario. Non permettere che si riprenda e si riorganizzi se per caso è stato colpito. Una volta che il primo colpo è arrivato a bersaglio, facilmente arrivano anche tutti i successivi. E' importante sfruttare ogni minimo vantaggio, senza sprecarlo inutilmente.

3 - Cercare sempre di concludere il combattimento nel minor tempo possibile. L'aggressore probabilmente è più forte della vittima o, peggio ancora, potrebbe essere ubriaco o drogato. Più aumenta la durata del combattimento, più aumenta la probabilità di soccombere.

4 - Evitare a tutti i costi di finire a terra. Le arti marziali specializzate nella lotta a terra usano ginocchiere imbottite o combattono su materassini, mentre lottare senza protezioni sull'asfalto equivale quasi a un suicidio.


Riassumendo questo lungo post: la lezione che ho avuto modo di imparare è che fare davvero a botte fa male, ed è molto meno divertente di quanto possa sembrare in palestra o su un ring, e per questo va evitato finchè possibile.
Concludo allora con uno dei grandi paradossi delle arti marziali, che ho iniziato a capire e a interiorizzare solo dopo aver sperimentato (fortunatamente in modo molto lieve) anche i lati più brutti del combattimento libero.

Le arti marziali si imparano per non doverle usare
.

Personalmente sono dell'idea che l'allenamento serva soprattutto per saper riconoscere le situazioni critiche prima che sfocino in un combattimento, per permettere di gestire quelle situazioni senza farsi prendere dal panico e, in ultima analisi, per evitare di combattere.

sabato 18 ottobre 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 12

Disegno di Michela Da Sacco; colori di Luca Bonisoli

L’indomani, nonostante Mariaclotilde avesse deciso di tornare a casa sua, uno Sly di pessimo umore entrò nello studio dell’amica cartomante.
Maia capì al volo il problema.

- Non hai trovato lo straniero, eh?

- E’ inconcepibile! Nella mia carriera ho scovato criminali che si erano nascosti per anni, mentre ora non riesco più a seguire nemmeno le piste fresche di un solo giorno!

La cartomante cambiò argomento per distrarre l’amico.

- Guarda questo dipinto, Sly, l’ho appena comprato. Ti piace?

- E’ strano… cosa rappresenta?

- E’ una specie di illusione ottica, vedi? Se ti concentri sulla sagoma bianca al centro del disegno ti sembra di vedere un calice, mentre se ti concentri sulle sagome nere ai lati ti sembra di vedere i volti di due persone che si parlano.

- E’ vero!

- Ho sempre trovato interessanti queste immagini: sembrano disegni diversi, invece è uno solo.

Un’idea si accese di colpo nella mente del cacciatore di taglie.

- Ferma lì! Cos’è che hai detto dei disegni?

- …ehm… ho detto che sembrano diversi invece è uno solo…

Sly si battè sonoramente la mano sulla fronte.

- Ma certo, adesso tutto comincia ad avere un senso! Maia, la runa Laguz ha più significati, vero?

- Sì: generalmente è conosciuta come la runa dell’acqua, ma può essere associata anche al cambiamento…

Sly afferrò euforico il viso della cartomante e le schioccò un rumoroso bacio sulla guancia.

- Risposta esatta!

E corse via ridendo mentre la ragazza sbalordita, col fiato corto ed il cuore che le batteva forte per l’emozione, sfiorava con le dita la guancia che lui le aveva baciato.

...continua!


sabato 11 ottobre 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 11

Disegno di Michela Da Sacco; colori di Luca Bonisoli

Incapace di risolvere la questione, Sly decise di lasciarla sedimentare un po’. Non era ancora troppo tardi, quindi il cacciatore si alzò con l’intenzione di fare un giro in paese prima di dormire.
A metà scala Sly udì un flebile lamento provenire da una delle stanze per gli ospiti: una donna stava chiedendo aiuto.

“Una damigella in pericolo!” pensò il cacciatore tutto ringalluzzito, mentre la sua libido predeva saldamente il comando delle sue azioni.
Il giovane scese gli ultimi scalini con un sol balzo, entrando di gran carriera nella stanza.

- Avete chiamato aiuto, madamigella?

Davanti a lui non vide nessuno. Dietro invece udì la porta che veniva chiusa e la chiave che girava nella serratura. Una voce sgraziata bisbigliò con tono languido:

- Finalmente soli… sognavo questo momento da tanto tempo…

Sly si congelò sul posto riconoscendo chi aveva parlato alle sue spalle:

- Mariaclotilde!

- Sì, mio audace avventuriero, mio temerario conquistatore! Ho finto di chiamare aiuto per attirarti qui! Ero certa che il tuo nobile cuore ti avrebbe guidato in soccorso di una donna in difficoltà! Sai, non ho mai smesso di pensare a te nonostante i divieti della mamma!

- Non avrei mai immaginato di dirlo, Mariaclotilde, ma la mamma ha perfettamente ragione! A proposito, LA CAMERA DELLA SIGNORA MOGG E’ PROPRIO QUI ACCANTO, NON TEMI CHE POTREBBE SENTIRCIII?

- Non stasera, mio implacabile mascalzone! E’ alla taverna per il torneo di braccio di ferro. Sono sicura che vincerà anche quest’anno, quindi non tornerà tanto presto! Ma ora basta parlare della mamma, ormai sono una donna adulta… sola in una camera da letto con un uomo… e che uomo…

Cogliendo le velate implicazioni di quella frase, Sly cominciò a sudare freddo.
Il cacciatore udì un fruscio alle sue spalle, poi qualcosa gli scivolò sul viso.

Una sottoveste.

Di seta.

Rossa.

Con ricami di pizzo nero.

Sly degluti rumorosamente. Non si era ancora voltato verso la ragazza e, se quello che temeva era vero, per nessun motivo al mondo l’avrebbe fatto ora. Il panico lo colse quando le mani di Mariaclotilde gli sfiorarono le spalle.

- Sono senza veli per te, cacciatore. Prendimi!

“Mi serve un diversivo! SUBITO!”

Vicino ad una tenda c’era una candela accesa. Invocando fulmineamente il potere di Kaunaz, runa del fuoco, Sly fece esplodere la fiamma per appiccare il fuoco al tessuto. La vampata improvvisa spaventò la figlia della signora Mogg, e Sly fu lesto ad approfittarne:

- Ah! Un incendio! Presto, Mariaclotilde, devi ripararti!

Di scatto Sly afferrò la coperta del letto e la gettò sulla ragazza, coprendola completamente. Poi scattò in avanti e, divelta la tenda in fiamme dai supporti, si lanciò con essa fuori dalla finestra, che era chiusa, frantumandone i vetri.

- Non preoccuparti, Mariaclotilde, ti salvo iooooo!

E cominciò a correre nella notte, con la tenda ancora infuocata tra le mani, deciso a non fermarsi almeno fino al giorno successivo.
...continua!

lunedì 6 ottobre 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 10

disegno di Michela Da Sacco; colori di Luca Bonisoli

Come sempre gli succedeva quando i dubbi lo assillavano, Sly si mise sdraiato sul proprio giaciglio per cercare di mettere ordine nelle idee.

Ad uno sguardo superficiale gli eventi degli ultimi giorni parevano perfettamente chiari: un ricco e disonesto gioielliere di mezza età abusa della cameriera finchè lei, per disperazione, non lo avvelena e scappa. Subito dopo un cliente truffato dal defunto gioielliere visita la vedova per farsi restituire i soldi. Lui è ubriaco e in un accesso d’ira tramortisce le donna, poi, credendo di averla uccisa, scappa approfittando del buio della notte. Il caso vuole che nella colluttazione una lampada ad olio finisca sul pavimento di legno, appiccando un terribile incendio che distrugge la casa ed uccide la vedova.
Fine della storia.

“No -meditò Sly- è tutto troppo semplice.”

Ciò che turbava il cacciatore era che il quadro generale aveva senso, ma troppi dettagli stridevano.
Ad esempio, sia la cameriera che lo straniero erano scappati in fretta e furia, ma senza lasciare la minima traccia; inoltre la morte di donna Lucinda era avvenuta con un tempismo sospetto rispetto al decesso del marito, anche se per cause apparentemente slegate.
E che dire delle visioni che il cacciatore di taglie aveva evocato? Sebbene naturalmente difficili da interpretare non si erano mai rivelate così sfacciatamente inutili.
Infine, e questa era la cosa che tormentava di più Sly, tutte le prove e gli indizi raccolti erano emersi subito, quasi spontaneamente.

“No -si ripetè il cacciatore di taglie- è tutto davvero troppo semplice.”

...continua!

giovedì 2 ottobre 2008

FAN ART

Mi sono registrato al sito The Drawing Board, segnalatomi da Michela Da Sacco.
E' un forum di artisti che vanno dal bravino allo stupefacente, e ho voluto cimentarmi subito colorando un disegno che mi piaceva (ovviamente di supereroi ^__^).
L'autore del disegno sul forum usa il nome di Pboy152, è del Tennesse e purtroppo non sono riuscito a trovare il suo vero nome da nessuna parte, quindi mi limiterò a dire Thank You, Pboy152!




sabato 27 settembre 2008

PROVA DI CARICATURA



Un paio di settimane fa era il compleanno della mia collega Angela, e come pensierino personale le ho fatto una caricatura. Chi la conosce si renderà conto che purtroppo il disegno non le somiglia granchè, però è stato divertente provarci...

domenica 21 settembre 2008

SPEAR CITY HEROES - VITA DA EROI (11)

Se non vi ricordate l'ultima striscia, prima di leggere ripassatela qui.
A proposito di quella striscia: quasi nessuno si è accorto di un dettaglio importante.
Speravo che si notasse senza suggerimenti, ma forse sono stato un po' criptico, quindi lo rilancio adesso: nell'ultima striscia c'è un piccolo omaggio a un personaggio a me molto caro. Di chi si tratta?
Dai che non è difficile arrivarci...


Le buone intenzioni


P.S. Se siete fan di Guerre Stellari (della vecchia trilogia, intendo) e vi siete sempre chiesti da dove George Lucas abbia preso l'ispirazione, questo video può spiegarvi tutto...
...chiunque l'abbia fatto è un GENIO...

sabato 13 settembre 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 9

Disegno di Michela Da Sacco; colori di Luca Bonisoli


Quella sera stessa Sly era di nuovo a caccia.
In base alle testimonianze, infatti, il rogo alla villa di Bovinara non era stata una disgrazia.

Si era scoperto che un uomo, furibondo e visibilmente ubriaco, si era fermato a notte fonda alla taverna locale per chiedere dove si trovasse la villa di Bovinara. Aveva raccontato all’oste che Mastro Goffredo l’aveva imbrogliato vendendogli ad altissimo prezzo dei rubini falsi, e a nulla era servito avvisarlo che il gioielliere fosse morto. Deciso a farsi restituire i soldi, lo straniero si era recato da donna Lucinda. Un barbone, quello che dormiva di nascosto nel fienile della villa di Bovinara, aveva confermato tutto testimoniando di aver udito nella casa una discussione molto concitata tra un uomo e una donna. Poi l’uomo se n’era andato, ed il barbone aveva continuato a dormire, fino ad essere svegliato dal fumo dell’incendio.
Il medico del paese aveva poi completato il quadro ricostruendo che la donna era stata tramortita da un forte colpo alla nuca, che le aveva fratturato l’osso occipitale del cranio e le prime vertebre cervicali. Probabilmente in quel momento Lucinda reggeva in mano una lampada ad olio, che nell’impatto è caduta innescando l’incendio. A quel punto lo straniero, credendo di aver ucciso la donna, era scappato di corsa facendo perdere le sue tracce.
Sly fu scosso da un’ondata di amarezza: se anche Lucinda fosse sopravvissuta, il colpo alla nuca l’avrebbe lasciata paralizzata, ed era per questo che la poveretta non era riuscita a mettersi in salvo da sola una volta risvegliatasi.
Sebbene non fosse stata messa alcuna taglia sullo straniero, Sly aveva immediatamente preso parte alle ricerche. Questa volta era un fatto personale.

Nel silenzio della sua stanza il cacciatore invocò ancora una volta il potere di Ansuz, runa della conoscenza, concentrandosi sulla domanda:

“Chi è lo straniero?”

Nella sua mente apparve il simbolo di una runa.

“Laguz? Cosa c’entra la runa dell’acqua con lo straniero?”

Ma la visione non cambiò: si limitò a vibrare e a dissolversi.
Sly era turbato.
C’era qualcosa che gli sfuggiva, ma non riusciva a capire cosa fosse...
...continua!

sabato 6 settembre 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 8

disegno di Michela Da Sacco; colori di Luca Bonisoli



Alle quattro del mattino il cacciatore di taglie venne svegliato da un insistente bussare alla porta.

- …nnn c’è nesshuno… nnndate via…

- Sly, sono Maia, devi venire con me subito! Sta succedendo una disgrazia!

- Cosa c’è, hai previsto un altro omicidio con le carte?

- Ma quali carte! La villa di Bovinara sta andando a fuoco!

I due si precipitarono sul luogo dell’incendio. Le fiamme avevano ormai avviluppato completamente la casa ed era impossibile avvicinarsi. Dall’interno della villa si udivano le urla stazianti della signora Lucinda rimasta intrappolata tra le fiamme, mentre una lunga fila di persone formava una catena umana per portare secchi pieni d’acqua dal canale più vicino, nel disperato tentativo di spegnere il rogo. Maia si unì a chi portava i secchi d’acqua, mentre Sly invocava il potere di Kaunaz, runa del fuoco, perché gli concedesse protezione dalle fiamme. Immune al devastante effetto dell’incendio, il cacciatore di taglie si infilò nella villa cercando disperatamente di raggiungere la donna.

Dentro era l’inferno. La protezione offerta dalla magia rendeva appena tollerabile il calore soffocante, ed ogni respiro bruciava in gola mentre Sly avanzava faticosamente tra i mobili arsi e le travi crollate. Guidato dalle grida della donna, che lentamente si affievolivano, Sly salì al primo piano arrampicandosi sulla scala in fiamme. Quando il cacciatore trovò Lucinda, stesa sul pavimento accanto ai cocci di una lampada ad olio rotta, le grida ormai erano divenute un flebile lamento, appena udibile nel fragore dell’incendio. La donna giaceva a terra, gravemente ustionata. Sly la sollevò delicatamente e la portò nella stanza adiacente, su una terrazza. Dal basso alcuni uomini portarono un telo e lo tennero teso in modo che Sly potesse lasciarvi cadere Lucinda, ormai agonizzante. Poi il cacciatore di taglie saltò a terra agilmente un attimo prima che il tetto, divorato dalle fiamme, crollasse con un boato alle sue spalle.

Nel giro di poche ore, della villa di Bovinara e dei suoi occupanti rimase solo qualche muro annerito che svettava, fumante e spettrale, sul cumulo di cenere e legno carbonizzato.

...continua!

venerdì 29 agosto 2008

E ORA QUALCOSA DI COMPLETAMENTE DIVERSO...

...come direbbero i Monty Python... ^__^



Oggi parliamo di videogiochi (una novità per questo blog), ed in particolare del mio primo videogioco completo degno di tale nome.
Il gioco si chiama Dungeon Sweet Dungeon e l'ho realizzato in Flash nei ritagli di tempo durante gli ultimi sei-sette mesi.
Probabilmente gli amanti del Fantasy riconosceranno subito tutti i clichè che ne costituiscono il fondamento, anche se in questo caso il punto di vista "classico" della lotta Bene-contro-Male è completamente ribaltato: voi giocatori impersonate un Dungeon Master, ossia Il Cattivo, un genio del male che sogna di costruire il labirinto sotterraneo ("dungeon", appunto) più famoso del reame. Con l'aiuto del vostro fedele schiavo (e con un pizzico di humor) scaverete il dungeon, lo riempirete di mostri e trappole, poi attirerete gli eroi al suo interno con la promessa di ricchezze favolose e vedrete se l'eroe sarà abbastanza forte da scappare con il tesoro, oppure soccomberà. Sconfiggendo un eroe dopo l'altro, pian piano le vostre ricchezze aumenteranno ed il dungeon diverrà sempre più famoso, fino ad attirare l'attenzione del Dio della Luce in persona...
Tutto qui? Sì! La storia è solo questa, ma il gioco è più difficile di quanto sembri, perchè l'obiettivo è accumulare un tesoro immenso e richiede un buon equilibrio tra quello che si spende per potenziare il dungeon e quello che si guadagna sconfiggendo gli eroi...

A titolo di esperimento ho provato a pubblicare il gioco sul sito Newgrounds.com, e devo dire che i risultati sono stati sbalorditivi.
Per chi non lo sa, Newgrounds è un portale dove chiunque può pubblicare gratuitamente i propri lavori realizzati in Flash. E' visitato giornalmente da qualcosa come
mezzo milione di persone da tutto il mondo, tanto che nel giro di mezz'ora (non sto scherzando) Dungeon Sweet Dungeon era già stato giocato da più di 300 persone, di cui 200 avevano espresso un voto. In questo momento (a meno di 24 ore dalla pubblicazione), Dungeon Sweet Dungeon è stato giocato da più di 2.000 persone, commentato da 40 persone e votato da circa 400 persone, attestandosi sul dignitosissimo punteggio di 3,65 su 5,00.
Insomma, se uno si ingegna a fare qualcosina di valido in inglese utilizzando Flash, tramite Newgrounds.com può contare su una vetrina davvero immensa (e anche gratuita, che non è male).
Ed ora, mentre io studio la forma più appropriata per portare su Newgrounds anche gli Eroi di Spear City facendoli conoscere al mondo intero (MWAHAHAHAHAHAH...), vi invito a cimentarvi col frutto delle mie fatiche: Dungeon Sweet Dungeon. E' ancora afflitto da qualche fastidioso baco, ma tutto sommato dovrebbe essere abbastanza godibile. ^__^

***AGGIORNAMENTO***
Il gioco sta andando meglio di quanto pensassi, quindi chiamo tutti a raccolta per tentare un colpaccio. Il punteggio attuale è di 3,79 su 5,00. Se entro mercoledì riesco a farlo arrivare almeno a 4,00 potrei aspirare ad entrare nella classifica dei migliori della settimana, garantendomi un'altissima visibilità. Vi chiedo quindi di andare alla pagina del gioco (qui
) e votare Dungeon Sweet Dungeon (i pulsanti per votare si trovano nella colonna a sinistra, non potete sbagliare). Anzi, già che ci sono, faccio lo spudorato fino in fondo e vi chiedo di darmi 5 su 5!!! ^__^'
Si può votare una volta al giorno, quindi mi raccomando, votate numerosi e a ripetizione!!! ^__^
***********************

A presto.
Luca.

venerdì 22 agosto 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 7

Ricominciamo dopo la pausa estiva con un nuovo capitolo di Asso di Coppe, seconda avventura del cacciatore di taglie Sly Tarantola. Chi non si ricorda a che punto eravamo arrivati può rileggersi i primi sei capitoli cliccando qui, senza trascurare di ammirare le illustrazioni disegnate dalla sempre bravissima Francesca Da Sacco. Per i prossimi sei capitoli, invece, alle matite troveremo l'altrettanto strepitosa Michela Da Sacco, mentre chiuderanno il ciclo le ultime sei illustrazioni ad opera della raffinata e stilosissima Manuela Soriani (andate in edicola a comprare il numero 46 di Jonathan Steele e capirete cosa voglio dire... ^__^).
Alla prossima!
Luca.

Disegno di Michela Da Sacco; colori di Luca Bonisoli


Esmeralda era scomparsa.
Non se n’era semplicemente andata: era letteralmente sparita nel nulla.

Da cacciatore di taglie esperto qual era, Sly sapeva che quando una persona parte per un viaggio lascia sempre delle tracce. Esmeralda invece si era completamente volatilizzata. Per sparire in modo così pulito la ragazza avrebbe dovuto usare una magia discretamente potente, ma ciò era impossibile, perché era troppo giovane e in ogni caso nessuna donna che conosce una magia come il teletrasporto farebbe mai la cameriera!

Dopo ore di ricerche e inutili riflessioni, Sly decise di sfruttare il potere di Ansuz, runa della Conoscenza.
Rimasto solo nella quiete della sua camera immersa nel buio, Sly evocò il potere magico della runa e formulò silenziosamente la domanda:

“Dov’è Esmeralda?”

Nella mente del cacciatore di taglie apparve nitidamente l’immagine della villa di Bovinara.

“Ok, in passato Esmeralda abitava lì, ma a me serve il presente. Dov’è Esmeralda adesso?”

L’immagine rimase per qualche istante ancora fissa sulla villa di Bovinara, poi cominciò a sfocarsi ed a tremare.

“No, ti prego, non svanire proprio ora! Devo trovare Esmeralda!”

L’immagine si fece lentamente indistinta, poi la visione ebbe termine.

- Accidenti, l’ho persa!

Questo era il motivo per cui Sly non si fidava molto delle sue visioni: a volte erano capricciose e mostravano solo il passato o uno dei futuri possibili.

“Beh, ormai è tardi. Dormiamoci su, riprenderò le ricerche domani”
...continua!


venerdì 1 agosto 2008

CHE POTERI HA ARMSTRONG?


Come promesso un paio di mesi fa, ogni tanto vi aggiorno sullo stato di avanzamento del misterioso Armstrong, fumetto a puntate di stampo super-eroistico che comparirà prossimamente su questo blog.
Inizialmente pensavo di suddividerlo in tanti micro-episodi (poco meno di trenta) pubblicati con frequenza più o meno giornaliera, ma recentemente ho deciso di optare per un numero minore di puntate (nove) più lunghe e pubblicate con frequenza settimanale. Le ragioni sono sia di tipo pratico (aggiornare il blog giornalmente rischiava di diventare insostenibile) sia di tipo narrativo (avrei dovuto spezzare sequenze che avevano senso solo se unite).
La lavorazione procede, anche se un po' a rilento. I disegni sono quasi finiti (mi mancano solo 2 episodi su 9) e pure l'inchiostrazione avanza, anche se sono nettamente più indietro (devo iniziare il terzo episodio). Dopo si tratterà "solo" di scansionare, digitalizzare, colorare e assemblare qualche decina di vignette... che sarà mai... ^__^'
Fino ad ora non mi sono dato scadenze, vista la mole di lavoro, ma se devo azzardare un'ipotesi sarei contento di iniziare la pubblicazione con l'anno nuovo...
Vedremo.

Nel frattempo auguro a tutti BUONE FERIE e metto in pausa il blog, visto che dopodomani parto alla conquista della Val Senales.
Ci rivedremo tra due, forse tre settimane... giusto il tempo di staccare la spina e ricaricarmi un po', che gli ultimi mesi sono stati massacranti.
Un abbraccio a tutti e ancora BUONE FERIE!!!

Luca.


sabato 26 luglio 2008

IL DECODIFICATORE DI NOMI CYBORG

Ormai dovreste sapere tutti che ho un debole per i "giochini inutili ma carini", di cui internet è letteralmente disseminata. Il caso ha voluto che qualche giorno fa mi sia imbattuto in uno di essi.
Di cosa si tratta? Per saperlo partiamo un po' da lontano.
Chiunque abbia un minimo di cultura in materia di fantascienza sa che spesso il nome di un robot è in realtà un'acronimo che ne descrive le funzioni (ad esempio il supercomputer di 2001 Odissea nello Spazio si chiama HAL, che significa "Heuristically programmed ALgorithmic computer").
Ebbene, vi siete mai chiesti quale sarebbe il significato del vostro nome se fosse la sigla di un cyborg?
No?
Nemmeno io, fino a quando non ho trovato il Cyborg Name Decoder!

Ora posso dire di sapere chi sono... o meglio, chi sarei se fossi un cyborg:


E adesso tirate fuori l'androide che è in voi! Voglio sapere chi siete...

venerdì 18 luglio 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 6

Disegno di Francesca Da Sacco; colori di Luca Bonisoli


La storia familiare della signora Mogg merita una piccola digressione.

Invaghitasi di un giovane di cui ometteremo il nome in segno di pietà, la giovane Erselinda non ebbe troppe difficoltà a farsi chiedere in sposa: fu sufficiente una piccola frattura multipla scomposta all’avambraccio dell’amato e la velata minaccia di un analogo trattamento per entrambe le gambe.
Anche successivamente al matrimonio la relazione tra i due sposi rimase molto fisica, tant’è che nei primi tempi dopo le nozze molti chiedevano al signor Mogg che tipo di rapporto avesse con la vivace moglie. L’uomo allora scuoteva mestamente il capo e rispondeva “ortopedico”.

Nel giro di pochi mesi la signora Mogg rimase incinta. Secondo la ricostruzione dei fatti si trattò di un gesto di eroico sacrificio compiuto dal marito il quale, oltre a riportare varie contusioni e quattro costole incrinate a seguito dell’amplesso, subì uno shock psicologico tale che ancora oggi gli capita di svegliarsi a notte fonda urlante e madido di sudore.
La gravidanza fu priva di eventi notevoli, mentre la nascita della piccola Mariaclotilde fece profondo scalpore nel villaggio: si trattò infatti del primo caso mai registrato in cui i traumi da parto furono riportati dal marito (che non stava partorendo, ma semplicemente assistendo l’energica signora Mogg).
Erselinda fu una madre assai protettiva nei confronti della figlia, ed altrettanto permissiva. La piccola crebbe nella convinzione di poter fare esattamente ciò che le pareva, e ovviamente a farne le spese era il padre, fino al giorno in cui egli si ribellò.
Non avendo la forza fisica per opporsi attivamente alla moglie, l’uomo riuscì con un colpo di genio a simulare la propria morte e fuggire lontano, ritirandosi a vita contemplativa in uno sperduto monastero tra montagne innevate e ghiacci eterni.

Intanto la bambina cresceva e acquisiva una sua precisa identità: mentre la madre ricordava vagamente un mastino napoletano, Mariaclotilde era più assimilabile ad un ronzino a causa delle gambe secche e del muso cavallino. Ma questo non fu di ostacolo ai sogni romantici della giovane. Un bel giorno, infatti, il rampollo di una facoltosa famiglia di commercianti fu convinto da Erselinda a chiedere la mano di Mariaclotilde (il dialogo tra i due si svolse più o meno così: “Sai come ho fatto a convincere mio marito a sposarmi, ragazzo?”“No, non saprei, signora Mogg, mi spieghi…”CRACK!).
E fu così che anche la giovane Mariaclotilde prese marito. La storia stava ripetendo se stessa, con l’uomo vessato dai capricci della moglie e dalle manine pesanti della suocera. Ma il giovane commeciante, che era più scaltro del povero marito di Erselinda, decise di non subire la stessa lenta agonia. Perciò, rotto ogni indugio, prima di essere costretto a fare un figlio con la moglie cavallina simulò la propria morte e fuggì lontano, rifugiandosi per puro caso nello stesso monastero in cui il suocero aveva trovato la pace anni prima.

E così torniamo al momento presente, in cui Mariaclotilde vive da sola (salvo visitare periodicamente la madre) sulle ricchezze lasciatele dal marito, mentre Sly indaga su un presunto omicidio…

...continua!

domenica 13 luglio 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 5

Disegno di Francesca Da Sacco; colori di Luca Bonisoli


Archiviato momentaneamente il caso, Sly trotterellò alla sua modesta dimora, un appartamentino mediamente squallido preso in affitto al primo piano di una casa altrettanto decadente. Il cacciatore di taglie stava per salire la scala quando una voce familiare lo bloccò sul primo gradino. Il tono era talmente mellifluo da cariare un dente a distanza:

- Oh, ecco il caro signor Tarantola! E’ tornato presto oggi, che bello averla qui!”

A Sly si rizzarono i peli sulla nuca, in chiaro segno di allarme. La voce apparteneva alla signora Erselinda Mogg, la padrona di casa, un donnone ringhioso che in condizioni normali detestava a morte il cacciatore di taglie e lo tollerava come inquilino solo perché pagava regolarmente l’affitto.

“Se la signora Mogg è gentile con me può voler dire solo una cosa: oggi sua figlia è venuta a farle visita. Il cielo mi aiuti, non sono pronto per una disgrazia simile!”

Voltatosi lentamente, Sly vide la signora Mogg ciabattare verso di lui, con un sorriso falsamente materno stampato in faccia e le braccia aperte come grandi pale meccaniche. Come previsto, nelle retrovie campeggiava la figlia Mariaclotilde, in equilibrio precario sulle gambe secche e leggermente storte.

Qualche tempo prima Mariaclotilde si era invaghita di Sly, ed era quasi la cosa peggiore che fosse mai capitata al giovane cacciatore di taglie. Fortunatamente la signora Mogg provava una spiccata antipatia per Tarantola, quindi non aveva mai incoraggiato l’unione tra i due. Ciononostante ogni tanto Mariaclotilde veniva a visitare la madre, ed allora Sly veniva ‘dolcemente’ costretto a fare un po’ di conversazione.

- Venga, caro signor Tarantola, ho appena sfornato una torta. Non ne vuole assaggiare una fetta?

- Ecco, io veramente…

La manona della signora Mogg si serrò sul braccio di Sly con la potenza di una morsa idraulica. Erselinda si avvicinò all’orecchio del cacciatore di taglie per sussurrargli un’amorevole minaccia:

- Mia figlia vuole fare due chiacchiere, signor Tarantola, quindi lei verrà con noi. Qualcosa in contrario?

Il tono non ammetteva repliche.

- Eh… no, certo che no… Anzi, sono felicissimo che lei abbia preparato una torta apposta per me…

- Non si illuda, aggiungerò il costo al suo affitto di questo mese.

Sly emise un debole lamento e si preparò ad affrontare una serata difficile.


...continua!


sabato 5 luglio 2008

SPEAR CITY HEROES - VITA DA EROI (10)

Problemi elettrodomestici

venerdì 27 giugno 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 4

Disegno di Francesca Da Sacco; colori di Luca Bonisoli


Lucinda di Bovinara non aveva un bell’aspetto: i vestiti erano trascurati, i capelli in disordine e gli occhi arrossati. Era evidente che la signora aveva pianto.

- Madama Lucinda, voglia accettare le mie più sincere condoglianze.

- Chi è lei?

- Mi chiamo Sly Tarantola, e conoscevo suo marito per motivi professionali. Mi spiace molto per quello che è successo, stimavo profondamente Mastro Goffredo.

- La ringrazio, le sue parole sono di grande conforto per me. Mio marito era un burbero, e non sono molti quelli che hanno saputo vedere il buono che c’era in lui.

Dopo qualche altra frase di occasione la vedova congedò Sly:

- Mi perdoni, ma ora devo preparare il pranzo. Avrebbe dovuto farlo Esmeralda, la cameriera, ma non è ancora tornata dal mercato.

Sly se ne andò sollevato: la vedova sembrava sincera e non vi era motivo di pensare ad un omicidio. Forse Maia aveva sbagliato ad interpretare le carte…

- Ehi, cacciatore!

Sly si voltà sorpreso. Un ubriacone era sbucato da chissà dove e gli stava venendo incontro con andatura barcollante.

- Io ti conosco, sei quel cacciatore di taglie! Ho visto che sei andato a parlare con Lucinda di Bovinara. Si tratta di suo marito, vero? Anche tu non credi alla morte naturale, ho indovinato?

“Sembra che tutti vogliano convincermi che si tratta di un omicidio!” pensò irritato Sly, e rispose:

- Taglia corto, amico, cosa vuoi?

- Ho un’informazione interessante da darti… se sei disposto a pagarla abbastanza, si capisce!

Con un sospiro Sly allungò un po’ di quattrini al mendicante, rimuginando “Almeno così potrò dire a Maia che mi sono impegnato…”

- Allora, qual è quest’informazione?

- Lo sapevi che il vecchio quasi tutte le sere violentava la cameriera?

- Cosa?

- Sì, io dormo spesso nascosto nel loro fienile e sapevo tutto! Dovevi sentire come la picchiava! E la minacciava: ‘Stai zitta! Mia moglie non deve scoprirci!’. Povera Esmeralda, non ha nemmeno vent’anni…

- Dunque secondo te la cameriera ha ucciso Goffredo per disperazione. Perché dovrei crederti?
Il mendicante si toccò la tempia con un dito.

- Usa la testa, cacciatore! La cameriera è andata stamattina presto al mercato e non è ancora tornata. Io dico che è scappata perché ha qualcosa da nascondere!

Sly emise un lungo fischio.

Il ragionamento filava, anche se per il momento non c’erano prove. Se la cameriera non fosse tornata entro il giorno successivo, l’ipotesi dell’omicidio avrebbe preso molta più consistenza.

...continua!

mercoledì 25 giugno 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 3

Disegno di Francesca Da Sacco; colori di Luca Bonisoli

Dopo una breve ricerca risultò che effettivamente il morto la sera prima c’era stato. Si chiamava Mastro Goffredo di Bovinara, aveva più o meno quarantacinque anni (portati in modo pessimo, a giudicare dal cadavere), faceva il commerciante di gioielli, non era nobile ma si era costruito una certa fortuna con la sua professione. Mastro Goffredo era sposato da circa un anno con una donna più giovane, proveniente da un paese lontano. I due vivevano soli fino a poche settimane prima, quando avevano assunto una cameriera.

La causa della morte, un improvviso attacco cardiaco, poteva tranquillamente essere attribuita al ben noto amore di Mastro Goffredo per i cibi grassi ed i distillati alcolici, il tutto aggravato dall’obesità ormai incipiente e dalla vita sedentaria.

Sebbene le prime informazioni facessero pensare ad una morte più o meno naturale, Sly decise di andare ugualmente a visitare la vedova spacciandosi per un collega del caro estinto.

...continua!

sabato 21 giugno 2008

SPEAR CITY HEROES - RASSEGNA STAMPA (1)

“SpearWatch – Quando l’unione fa la forza”, di Sheila Goldraven (dal sito internet di Spear City Network, 18/06/2008)


Inauguriamo oggi una nuova rubrica di approfondimento dedicata al suggestivo e spettacolare mondo dei supereroi. Da anni ormai le nobili gesta dei protettori di Spear City sono continuamente sulla bocca di tutti e nomi come Captain Spear, Lady Aurora e Gigablast ci sono talmente familiari da darci l’impressione di averli sempre conosciuti. Eppure lontano dai riflettori la vita e il mondo dei “super” nasconde ancora tanti segreti. Sheila Goldraven, la giornalista più esperta di tutta Spear City in materia di supereroi e supercattivi, intervisterà per noi alcuni dei più famosi protagonisti della lotta contro il male, svelandoci segreti e retroscena di un mondo in cui l’impossibile è la regola.


Sheila Goldraven: Oggi sono in compagnia di Captain Spear (vedi foto), leader del famosissimo super-gruppo Spear City Defenders, nonché fondatore della prima federazione di supereroi nata a Spear City, che prende il nome di “SpearWatch”. Capitano, puoi raccontarci com’è nata l’idea di unire tutti i supereroi della nostra metropoli?

Captain Spear: Nel corso degli anni il nostro super-gruppo ha avuto spesso l’occasione e la necessità di scambiare informazioni con altri eroi per sconfiggere nemici potenti come il Replicatore, Dracolich o le Legioni di Pasandu. Io e i miei compagni allora abbiamo pensato che sarebbe stato fantastico creare una grande rete di supereroi in cui far circolare le informazioni e a cui potersi rivolgere in caso di bisogno.

SG: Oggi SpearWatch è una realtà, quindi sembra che l’idea abbia avuto successo…

CS: In realtà le prime reazioni sono state piuttosto fredde. Come tutti sanno, i supereroi sono molto protettivi nei confronti delle proprie informazioni, perché i segreti custoditi potrebbero essere estremamente pericolosi in mani sbagliate! Abbiamo dovuto faticare parecchio e lavorare molto sulle misure di sicurezza, ma alla fine siamo riusciti a convincere gli altri eroi che i vantaggi superavano di gran lunga i possibili rischi.

SG: Puoi farci un esempio di queste fantastiche misure di sicurezza?

CS: (ridendo) Se le rivelassi, che misure di sicurezza sarebbero?

SG: Per entrare a far parte di SpearWatch è necessario iscriversi, ma la città ha già istituito da tempo un’anagrafe dei meta-umani. Che differenza c’è?

CS: Sono due cose completamente diverse. L’anagrafe cittadina è stata istituita per tutelare il copyright dei meta-umani sui loro nomi di battaglia e sulla loro immagine. SpearWatch invece è una federazione di supereroi che condividono informazioni e risorse per combattere il crimine.

SG
: Il vigilante mascherato Steelfog ti ha accusato insieme al tuo super-gruppo, Spear City Defenders, di aver fondato SpearWatch con l’intenzione di trovarti a capo di tutti i supereroi di Spear City. Come rispondi a queste contestazioni?


CS: Naturalmente nulla di tutto questo è vero. Siamo stati noi Defenders a fondare SpearWatch, quindi è normale che il pubblico tenda ad individuarci come i capi della federazione, ma la realtà è ben diversa. Probabilmente Steelfog è stato male informato, anzi colgo l’occasione per invitarlo a colloquio presso la nostra base in modo da chiarire l’equivoco.

SG: Bene, per oggi è tutto. Ringrazio Captain Spear per il tempo che ha voluto dedicarci e dò appuntamento a tutti i lettori alla prossima intervista.

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“SpearWatch – Quando la forza fa l’unione”, di Jack “Mal di Denti” Madison (dal blog "La Spina Nel Fianco", 19/06/2008)

Ieri quella gallina della Goldraven ha intervistato per l’ennesima volta Captain Spear. Sì, lo so, probabilmente vi starete chiedendo se l’amato Capitan Spiedino trascorra più tempo a combattere il crimine o a parlare con la stampa, ma non è questo che mi interessa oggi. L’argomento che voglio affrontare è SpearWatch, la mega-federazione di supereroi osannata dai media come la panacea di tutti i mali che affliggono la nostra martoriata metropoli. Ma voi ricordate come sono andate veramente le cose? I primi super-gruppi coinvolti dagli Spear City Defenders erano tutti giovani e in cerca di visibilità. Naturalmente questi “eroi emergenti” erano entusiasti di unirsi ai famosissimi Defenders, anche solo per brillare di luce riflessa! Ecco allora che SpearWatch è diventata “di moda” ed ha iniziato ad allargare le proprie fila imponendosi via via ad altri supereroi e super-gruppi che si sono iscritti temendo di rimanere esclusi dallo show. Reggetevi forte: pare che ad oggi sia iscritta a SpearWatch una buona metà dei supereroi di Spear City, tutti in qualche modo subordinati al Consiglio Direttivo della federazione. E indovinate chi è il Presidente? Esatto, Captain Spear! Ora capite che le pesanti accuse lanciate nei giorni scorsi da Steelfog (vedi foto) ahimè potrebbero essere fondate! Per carità, il Capitano ha più volte dimostrato di essere una persona integerrima e non voglio negare i meriti della federazione (l’ultima invasione della Legione di Pasandu è stata respinta con estrema facilità grazie alle informazioni divulgate proprio da SpearWatch), però la tentazione di fare un uso personalistico delle informazioni possedute è dietro l’angolo! Allora vi domando: possiamo davvero stare tranquilli sapendo che i segreti di mezza Spear City stanno in un solo computer, cioè quello di Capitan Spiedino? Non so voi, ma io non ci dormo la notte.