venerdì 30 novembre 2007

PROSSIMAMENTE SULLE VOSTRE MENSE...

Speciale Natale 2007 di Capitan Novara.
Storia e testi: Fabrizio De Fabritiis
Disegni: Franco Mora
Colori: Luca Bonisoli

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domenica 25 novembre 2007

IL DRAGONE E LA COLOMBA - CAPITOLO 16


La carrozza del conte era lanciata a velocità folle lungo la strada di terra battuta che attraversava le colline fuori dalla città. Ogni sasso, ogni buca, ogni piccolo dosso minacciavano di far rovesciare la carrozza mettendo in pericolo la vita degli occupanti. Ciononostante, il conte spronava Uber ad andare sempre più veloce.
Avevano un certo vantaggio su Sly Tarantola, ma il cacciatore di taglie, che viaggiava più leggero sul suo cavallo, stava rapidamente guadagnando terreno.

- Più veloce, ancora più veloce! Quel maledetto impiccione si sta avvicinando!


- I cavalli non reggeranno ancora a lungo, signore! Sono stremati!


- Non mi interessano i cavalli, servo! Dobbiamo arrivare al castello di Montedoro prima di essere raggiunti!


Uber, continuando a pensare che non aveva scelta se non obbedire agli ordini, frustò ancora una volta gli animali ormai stravolti dalla fatica.

L’inseguimento continuò serrato per qualche altro minuto, poi, proprio mentre la carrozza imboccava il ponte di accesso alla Corte di Montedoro, l’ennesima buca presa a forte velocità fece schiantare il perno che reggeva una delle ruote posteriori della carrozza. La vettura rovinò fragorosamente al suolo trascinando con sé i cavalli e sollevando un enorme polverone.
Quando Sly arrivò, il conte stava già trascinando Stella -traumatizzata ma miracolosamente illesa- verso il cancello.

Teroldego di Migliavacca si accorse del cacciatore di taglie e con gesto fulmineo sfoderò un pugnale e si fece scudo di Stella, puntandole la lama alla gola. La ragazzina lanciò un grido, terrorizzata.

- Indietro, Tarantola! Indietro o l’ammazzo!


- E’ finita, conte! Lasci andare Stella.


Teroldego sogghignò con una smorfia e cominciò ad indietreggiare.


- Non è finita affatto, signor cacciatore di taglie! Quando avrò passato il portone, Uber
abbasserà il cancello e chiamerà le guardie del castello. Farò avvisare la guardia cittadina e le farò dare la caccia per aver tentato di uccidermi! Conosco personalmente il capitano e non mi sarà difficile renderle la vita un inferno! Si è messo contro la persona sbagliata, signor Tarantola!


Il conte proruppe in una risata isterica. Ormai era sotto l’arco di ingresso della Corte di Montedoro.


- Uber! Vai ad abbassare la grata!


Il maggiordomo, che era stato sbalzato dalla carrozza durante l’incidente, si rialzò faticosamente, tentando di ignorare il dolore lancinante delle costole rotte.


- Muoviti, idiota! Vai alla ruota ed abbassa la grata!


Uber si trascinò fino alla la ruota. Afferrò il fermo che reggeva la catena. Gli sarebbe bastato tirare quella leva per far scendere la grata e mettere in salvo il suo padrone.

Esitò.


Sly colse l’occasione, e con le sue ultime energie invocò ancora una volta il potere di Kaunaz, runa del Fuoco, per rendere incandescente l’impugnatura del pugnale.


Tutto accadde molto in fretta. Con un grido di dolore il conte lasciò cadere l’arma, Stella si divincolò dalla stretta e corse verso Sly. Il Conte si lanciò in avanti per agguantare nuovamente la nipote, senza accorgersi che Uber aveva ormai tirato la leva.


La pesante grata di legno scese cigolando e, con un tremendo frastuono, si abbattè inesorabile su Teroldego di Migliavacca.


...continua!



martedì 20 novembre 2007

IL DRAGONE E LA COLOMBA - CAPITOLO 15



Nel frattempo, nello studio privato del conte, Sly se la stava vedendo brutta.
Schivò un fendente per miracolo.

- Sei brava, Fei Ling. Se non stessi cercando di uccidermi credo che potrei innamorarmi di te…

- Non credo che funzionerebbe: il tuo orgoglio maschile non ti permetterebbe di ammettere che ti sono superiore!

Punto nel vivo, il cacciatore di taglie perse per un attimo la concentrazione; Fei Ling non sprecò l’occasione e lo fece cadere con un calcio ben assestato. Sly si immobilizzò con la spada puntata alla gola.

- Credo di essermi divertita abbastanza con te, cacciatore di taglie. E’ ora che tu muoia.

“Non così in fretta, bella!” pensò il cacciatore di taglie, ed invocò fulmineamente il potere di Kaunaz, runa del fuoco.
Una piccola fiammata divampò davanti agli occhi di Fei Ling, accecandola per un istante. Sly approfittò della distrazione e colpì con un calcio la mano che reggeva la spada, facendo volare l’arma lontano. Poi con un altro calcio sbalzò la donna contro la parete. Fei Ling, sbilanciata, sbattè violentemente la testa contro il muro di pietre. Lampi bianchi le balenarono davanti agli occhi mentre un dolore lancinante la trafiggeva alla base del cranio e tutta la stanza pareva ruotare su se stessa.
Con un balzo Sly si alzò e recuperò la sua spada. Prima che la donna potesse riprendersi, il cacciatore di taglie si avvicinò e vibrò due rapidi fendenti.

Fei Ling non avvertì nulla. Certa che il suo avversario avesse mancato il bersaglio, si protese in avanti per attaccare e fu allora che i colpi di Sly fecero effetto: con un sonoro strappo l’aderente tuta nera di Fei Ling si aprì in due, accasciandosi mollemente al suolo. La giovane donna, impietrita, rimase senza veli davanti al cacciatore di taglie.

Mentre dal cortile giungeva il rumore della carrozza che si allontanava, Sly indicò distrattamente un punto sul corpo di Fei Ling.


- Immagino che quello sia l’altro tatuaggio di cui mi avevi parlato. Non è male, anche se ovviamente io avrei saputo fare di meglio. Ora, se vuoi scusarmi, ho una ragazzina da salvare…

Ridendo un po’ troppo sguaiatamete, Sly rinfoderò la spada e uscì correndo dalla stanza per lanciarsi all’inseguimento del conte.

...continua!


sabato 17 novembre 2007

IL DRAGONE E LA COLOMBA - CAPITOLO 14


Fuori dalla stalla Uber agganciò i cavalli e condusse la carrozza davanti all’ingresso della rocca. Provava un estremo disgusto per quanto stava succedendo, e questo lo turbava profondamente: in qualità di maggiordomo esperto e addestrato avrebbe dovuto essere del tutto indifferente alle azioni del proprio padrone, concentrandosi unicamente sui compiti che gli venivano assegnati.
Ma la condotta del signor conte non poteva essere tollerata! Quale essere umano degno di tale nome poteva comportarsi con tanta crudeltà verso una bambina di dodici anni?
Sospirando, Uber scosse il capo e si ripetè amaramente che lui era solo un servo, e che certi pensieri non gli competevano.

Poco dopo il conte uscì dalla rocca, trascinando a forza la giovane Stella. Il maggiordomo si sentì mancare, nondimeno fece diligentemente salire in carrozza il conte e si mise a cassetta.

Mentre frustava i cavalli per allontanarsi, Uber si volse verso la rocca, fissando la finestra da cui provenivano i suoni della lotta tra Sly e Fei Ling.

...continua!

martedì 13 novembre 2007

LA NOTTE DEL COYOTE


Colto da un raptus d'ispirazione dopo aver visto questo disegno di Michela Da Sacco, ho deciso di farne una versione a colori. Diversamente dal solito ho utilizzato una tecnica più "pasaticciata", per adattarmi alle matite grezze del disegno.


venerdì 9 novembre 2007

IL DRAGONE E LA COLOMBA - CAPITOLO 13



Il conte tossì leggermente.

- E’ assurdo! Come può irrompere in casa mia e accusarmi di aver ucciso mio fratello?

- Ho fatto qualche ricerca, signor conte, so tutto. Ultimamente gli affari non le vanno molto bene, invece il conte di Montedoro ha sempre prosperato. Lo ha fatto uccidere per ereditare il castello ed il patrimonio e quando Stella le avrà rivelato dove si trova il tesoro toglierà di mezzo anche lei.


Teroldego di Migliavacca si alzò lentamente dalla sedia, lo sguardo freddo e tagliente come acciaio.


- Devo averla sottovalutata, signor Tarantola, è più sveglio di quanto pensassi. Purtroppo questo significa che mandarla in prigione non sarà più sufficiente.


Solo in quel momento Sly notò il vestito del conte, ornato da un vistoso ricamo a forma di drago. Come un tuono improvviso le parole di Maia riecheggiarono nella mente del cacciatore di taglie: “Stai attento a colei che danza sulla testa del drago!”
Sly alzò gli occhi di scatto. Sul soffitto, esattamente sopra la testa del conte, era dipinta una donna che danzava con nastri colorati. Una piccola botola si aprì e balenò un luccichio metallico.

Istintivamente Sly si buttò di lato. Un dardo di balestra sfrecciò dove un attimo prima si trovava la testa del cacciatore di taglie.

- Come diamine ha fatto ad accorgersene, accidenti a lui? – sbraitò il conte. Poi, rivolto al maggiordomo:

- Uber! Prepara la carrozza, presto! Fei Ling, sbarazzati di quell’uomo!


Teroldego di Migliavacca ed il fido maggiordomo uscirono dalla porta laterale mentre la donna si calava dal soffitto attraverso la botola.

Sly si concesse un attimo per studiare le forme perfette di Fei Ling, i capelli raccolti in una coda di cavallo ed il corpo flessuoso inguainato in un’aderente tuta nera.

- Sei bellissima come sempre, Fei Ling.


- Mi corteggi anche in punto di morte? Sei davvero un tipo unico, Sly, mi dispiace doverti uccidere.


- Non mi illudere, scommetto che lo dici a tutti…


Con mossa fulminea entrambi i duellanti estrassero la spada e si avventarono l’uno contro l’altra.



...continua!

martedì 6 novembre 2007

IL DRAGONE E LA COLOMBA - CAPITOLO 12


La mattina seguente il conte Teroldego di Migliavacca era nel suo studio, seduto all’elegante scrivania in ebano. Le mura erano affrescate con scene bucoliche dove i satiri rincorrevano le ninfe per insidiarne la virtù, mentre sul soffitto giovani donne danzavano in cerchio spensierate.
In stridente contrasto con l’allegria suggerita dagli affreschi, Teroldego di Migliavacca era di pessimo umore, intento a completare una lettera di richiesta di credito. Da una porta laterale il maggiordomo, Ambrogio Battista Uber II, entrò silenziosamente. Lo sguardo del servitore era impassibile come sempre, sebbene velato da un’ombra di tristezza.

- La ragazzina ha parlato, Uber?

- No, signore, e continua a rifiutare il cibo. Se posso permettermi, signore, forse uscire dalle segrete gioverebbe all’umore della signorina Stella…


Il conte battè il pugno sulla scrivania, fremente di collera.


- No, Uber, non puoi permetterti! Non ti pago per pensare, devi solo fare quello che ti ordino!


- Chiedo venia, signore, non intendevo andare oltre i miei compiti.


- Così va meglio. Tornando agli affari, Uber, dovresti recapitare questa lettera al barone di…


Il dialogo fu interrotto dai suoni concitati di una lotta, un tonfo e un gemito. Un attimo dopo la porta principale dello studio del Conte di Migliavacca si aprì per lasciare entrare Sly Tarantola che si massaggiava le nocche della mano destra.


- Buon giorno, Conte. Spero di non interrompere nulla di importante.


Il conte fremette d’ira. Con sguardo truce si inclinò in avanti sulla scrivania, appoggiando i gomiti sul piano e intrecciando le mani davanti al mento.


- Le avevo detto di non farsi più vedere, signor Tarantola. Pagherà molto cara questa irruzione.


- Vuole darmi una lezione? Si metta in fila, ce ne sono altri prima di lei.

Il conte sogghignò.


- Spaccone come al solito… Ebbene, a cosa devo la visita, signor Tarantola?


- Sono venuto a riscuotere il resto del mio compenso, ovviamente!


- Questo è inaudito! Lei non ha…


- Via, signor Conte! So benissimo di essere stato tramortito da un suo scagnozzo nella caverna! Lei ha tentato di truffarmi e questo non lo posso perdonare!


- Sta rischiando la vita per una quarantina di monete d’oro, signor Tarantola. Non la facevo così veniale.


- Ha ragione, in realtà sono un romantico. Sono venuto anche per portarle via Stella prima che lei la uccida come ha fatto con il padre!


...continua!

domenica 4 novembre 2007

DA LUCCA CON FURORE


Come avevo già anticipato nel mio ultimo post, ieri sono andato alla fiera del fumetto di Lucca in compagnia di mia moglie (che è venuta nonostante non sia appassionata di fumetti, e mi ha fatto molto piacere). E' stato molto divertente tuffarsi nella marea di appassionati che invadevano le vie del centro e cercare di riconoscere i costumi del maggior numero possibile di cosplayer.
Ma il cuore della manifestazione era ovviamente dentro ai padiglioni, dove ho potuto incontrare amici che non vedevo da un anno (sto parlando ovviamente di Francesca, Michela, Manuela e Mattia di EdenStudio) oltre a fare nuove conoscenze.

Tra i nuovi contatti cito a titolo di esempio:
- Salvatore Taormina, vulcanico editore di Cronaca di Topolinia
- Antonio Panepinto, Roberto Di Salvo e Quirino Calderone, autori di Maschere (una nuova serie di supereroi ambientata in America, ma di realizzazione tutta italiana)
- Fabrizio De Fabritiis, il geniale creatore del mitico Capitan Novara (non conoscete Capitan Novara? Vergogna! Andate subito in pellegrinaggio al suo blog fustigandovi e ripetendo "Penitenziagite!" come facevano nel Nome della Rosa)
- Un boss delle Edizioni Arcadia (purtroppo non ricordo se era Mario Taccolini o Massimiliano Zazzi), con cui mi sono trovato molto bene e che mi ha fatto conoscere uno dei più bei fumetti italiani che abbia mai letto (si tratta di Ford Ravenstock - specialista in suicidi. Se ancora non lo avete, cercatelo in fumetteria perchè è assolutamente geniale!)
Più altri sceneggiatori, disegnatori, coloristi o semplici appassionati, tutti molto simpatici, di cui non conosco o non ricordo il nome.
Mi è invece dispiaciuto non aver incontrato Ivan Annibali, con cui sono in contatto da oltre un anno via e-mail, ma a cui non ho mai potuto stringere la mano di persona!
In ogni caso, come potete notare nella colonna a destra, mi sono preso la libertà di linkare i siti o i blog di tutti quelli che ho conosciuto, perciò quando avete un po' di tempo siate gentili e andate a fargli una visitina. Naturalmente, se qualcuno dei soggetti "linkati" non approva, deve solo dirmelo e lo tolgo subito dall'elenco!

Insomma, Lucca è sempre Lucca. Quindi, vista l'altissima densità di autori ed editori per metro quadro, ne ho approfittato per andare a caccia di commenti & consigli per potermi migliorare come colorista. E qui ho ricevuto una piacevole sorpresa: all'atto di presentarmi è capitato per la prima volta che alcuni interlocutori rispondessero: "Luca Bonisoli? Sì, ho già sentito questo nome..."

...Che bello!

Come si dice in questi casi, è stato un "massaggino all'autostima" che mi ha fatto molto piacere.

Insomma: oggi Lucca, domani il Mondo! MUAHAHAHAH!!!

...come dite? a Lucca sono andato ieri e oggi toccherebbe già al mondo?

Mmmmhhh... no, allora sarà per un'altra volta: oggi sono invitato a pranzo dai parenti e non posso proprio mancare...


P.S. = "Gli Esiliati", il fumetto con la copertina colorata da me che doveva uscire a Lucca, è stato rimandato ad aprile. Però "accattatev'illo" lo stesso, ok? Mi raccomando... Vi terrò informati.