giovedì 23 dicembre 2010

BUONE FESTE!


Con questa Thunderlass in versione natalizia vi auguro buon Natale e Felice Anno Nuovo, dandovi appuntamento a gennaio 2011!
Buone Feste! ^__^
Luca.

domenica 19 dicembre 2010

SFIDA FINALE - EPISODIO 11


E' ancora notte fonda quando inizia la sesta sfida.
Pinkstar teletrasporta i sette concorrenti rimasti oltre i grattacieli, a più di trecento metri sopra la città, tenendoli sospesi nel vuoto. Poi inizia a spiegare:

- Bene, signore e signori! Vedo che le file dei nostri concorrenti si sono assottigliate parecchio! Dicono che quelli che rimangono fino all'ultimo sono i più tosti! Tra poco sapremo se è vero...


Mentre l'araldo di Universon introduce pomposamente la prova, Armstrong ne approfitta e parla a Thunderlass:

- Prima che inizi la prossima sfida c'è una cosa che devi sapere: ho visto tutto quello che è successo tra te, Captain Spear e Maximum!

Thunderlass apre bocca per ribattere, ma Armstrong la ferma:

- E' stata Killghost! Con i suoi poteri psichici ha manipolato te, Maximum e Captrain Spear spingendovi a fare quello che avete fatto!

La rivelazione colpisce Thunderlass come un maglio.

- Cosa? C-come fai a saperlo?

- L'ho sentita dopo che sei scappata via. Ha detto che era stata una giornata redditizia e che aveva sistemato parecchi avversari!

- Oddio... Allora quando ho...

- Esatto! Quando hai baciato Captain Spear eri sotto il controllo di Killghost! Non eri in te! E nemmeno Maximum quando l'ha ucciso!

Rimasta senza parole, Thunderlass si volta esterrefatta verso Killghost. La super-criminale, avendo intuito il motivo dello sguardo, non riesce a trattenere un ghigno di malvagia soddisfazione.

Come un'onda di lava incandescente, nell'animo di Thunderlass lo stupore per la rivelazione viene travolto da un'ira bruciante per ciò che Killghost ha fatto.

- Tu... -sibila la super-eroina verso Killghost- hai rovinato la mia vita...

Prima che Thunderlass possa aggiungere altro, Pinkstar termina il lungo monologo:

- ...quindi la sesta sfida è molto semplice: tra cinque secondi smetterò di tenervi sospesi e sarete liberi di cadere o volare verso il suolo. Il primo che riuscirà a toccare terra rimanendo vivo deciderà quale avversario eliminare. Buon viaggio!


Un istante dopo la forza di gravità torna a farsi sentire.
Incurante di trovarsi in caduta libera nel vuoto, Thunderlass si scaglia con furia vendicatrice verso la donna che le ha strappato ciò che aveva di più caro al mondo.

- KILLGHOST! PAGHERAI CON LA VITA PER QUELLO CHE HAI FATTO!!!


Cosa succederà?
Chi vincerà la prova?
Chi sarà eliminato?
Votate, votate, votate!

martedì 14 dicembre 2010

314 - 311


Peccato.
Per un po' ci avevo sperato davvero.

venerdì 3 dicembre 2010

SFIDA FINALE - EPISODIO 10

Finalmente dopo una lunga attesa ritorna Sfida Finale!
Mi spiace del ritardo, ma questo è stato uno degli episodi più lunghi da disegnare e come se non bastasse è caduto proprio in concomitanza con un periodo particolarmente intenso sia sul lavoro che fuori.
Comunque riprendiamo da dove ci eravamo interrotti: avevamo lasciato eroi e criminali alla ricerca dell'uscita di un misterioso labirinto di luce solida creato da Pinkstar, e come se non bastasse gli attriti tra Maximum e Thunderlass erano scoppiati mettendo alla prova la loro relazione!
Cosa succederà in questo mirabolante episodio? Chi sarà eliminato in un turbine di sconvolgenti colpi di scena?



- Uffa! -sospira Aurelie LeFevre- Sono due ore che camminiamo e ancora non abbiamo trovato l'uscita!

- Fermiamoci un momento a riprendere fiato! - concorda suo fratello Gaspard, arrampicandosi su un muretto di luce solida.

- Certo che ieri sera ce la siamo vista brutta quando Gigablast è saltato in aria!

- Già! Meno male che ci siamo riparati dietro Brick!

- Povero Brick, che brutta fine! Il suo corpo di roccia è finito sbriciolato in mille pezzi!

- Ma secondo te alla fine di tutte queste sfide Pinkstar riporterà indietro gli eliminati?

- Non saprei. Brick però mi sembrava morto definitivamente...

In quel momento Gaspard nota che, parlando, dalla sua bocca esce una tenue nuvoletta di vapore. Fa un freddo cane.

- Sorellina, non ti sembra che l'aria sia decisamente gelida per metà giugno?

- S-sì... - risponde Aurelie battendo i denti e rannicchiandosi per non disperdere calore.

Nel giro di pochi secondi intorno agli Enfants Terribles si addensa una nebbia talmente fitta da non poter vedere nemmeno le pareti del labirinto. Una figura emerge lentamente dalla foschia, barcollando come uno zombie. E' la Regina dei Ghiacci, ma quando apre bocca le parole non sono sue.

- Avete causato la morte di mio fratello. Ora pagherete lo stesso prezzo!

- C-cosa? M-ma Brick n-non era f-fratello tuo! - balbetta confuso Gaspard, quasi paralizzato dal gelo mentre minuscoli cristalli di ghiaccio iniziano a formarsi sui suoi capelli. Poi capisce.

- Un m-momento! B-brick era f-fratello di K-Killghost! Killghost sta c-controllando la m-mente della R-Regina dei G-Ghiacci!

I due gemelli si stringono l'uno all'altra in un disperato tentativo di salvarsi dall'assideramento. Aurelie con un filo di voce balbetta:

- P-per f-favore... b-basta... F-fa t-troppo f-freddo...

Regina dei Ghiacci, manovrata come un burattino dai poteri psichici di Killghost, protende una mano verso i ragazzini.

- No.

Un accecante getto di luce bianca scaturisce dalla mano di Regina ed avvolge gli Enfants Terribles. Quando si dissolve, i due gemelli sono ancora stretti l'uno all'altra, trasformati in statue di ghiaccio e racchiusi in una gelida tomba cristallina.

La Regina dei Ghiacci crolla a terra, svenuta. Killghost emerge da una parete poco distante, sorridendo tra sè per aver vendicato il fratello. "Ora ho proprio bisogno di svagarmi un po'!" pensa, e fluttua in cerca della sua prossima preda.



Un'ora più tardi, Thunderlass è ancora agitata.

- Non riesco a togliermi dalla testa il comportamento di Maximum! Quell'uomo mi manda letteralmente fuori dai gangheri! E' arrogante, competitivo, maschilista, si crede sempre superiore a tutti! Poi urta i tuoi sentimenti e pretende che chiedendo scusa passi tutto! Mi chiedo come ho fatto ad innamorarmi di una persona così!

- Certe cose si scoprono solo troppo tardi...

Thunderlass, sorpresa a parlare da sola, si volta di scatto verso la voce.

- Captain Spear! C-cosa ci fai qui?

- Cerco l'uscita, come te. E magari riesco anche a consolarti un po'.

- Ti ringrazio, ma non serve, davvero! Non è la prima volta che io e Maximum litighiamo...

- Lo immaginavo. Maximum è un bravo leader, ma si è lasciato prendere la mano dalla smania del comando ed ora dà troppe cose per scontate...

- Non hai idea! Se sapessi...

Captain Spear si sposta vicino a Thunderlass. Pericolosamente vicino.

- So solo che lui non ti merita. Sei intelligente, determinata, indipendente... e bellissima...

- Captain Spear...

- Chiamami David.

Spinti da una forza al di là del loro controllo, Thunderlass e Captain Spear finiscono l'uno nelle braccia dell'altra, avvinti in un bacio passionale. Non si accorgono che dietro di loro, impietrito, c'è Maximum.

La visione della scena toglie il respiro al capo di Spearwatch come un pugno nello stomaco. Poi, accompagnata da un dolore sordo, monta la rabbia. In preda ad una furia mai provata prima, Maximum si scaglia urlando contro Captain Spear, lo strappa da Thunderlass e lo schiaccia contro una parete di luce solida, facendola scricchiolare come vetro incrinato. Per nulla intimorito dalla reazione del rivale tradito, Captain Spear lo schernisce:

- Che ti succede, Maximum? Il grande capo di SpearForce non è abbastanza uomo da accettare che la sua ragazza preferisca un altro?

In quell'istante qualcosa si spezza nella mente di Maximum. Completamente accecato da un'ira bestiale e incapace di trattenersi, il super-eroe scarica tutto il suo potere sparando un devastante raggio laser dagli occhi. Della testa di Captain Spear non rimane che un moncherino carbonizzato.



Per qualche secondo un silenzio irreale aleggia nel labirinto. Maximum, come in trance, volge lentamente il capo verso Thunderlass, osservando con irreale distacco l'espressione di orrore e incredulità scolpita sul volto della sua ormai ex-compagna. Con la gola strozzata per il dolore, Thunderlass non riesce a trattenere le lacrime e scappa senza una meta precisa, con l'unico desiderio di allontanarsi il più possibile da lì.

Poco distante, ancora una volta, Killghost sorride soddisfatta. "E con questo oggi ho sistemato cinque avversari. E' stata una giornata produttiva...". La perfida criminale si allontana in cerca dell'uscita, senza accorgersi che, dietro di lei, Armstrong ha assistito impotente alla tragica conclusione del litigio.

- Cynthia... -sussurra il supereroe dal corpo robotico osservando Killghost attraversare una parete di luce- Cos'hai fatto...



Scende la notte su Spear City. Maximum si trova ancora nello stesso punto del labirinto in cui ore prima ha ucciso Captain Spear. Pinkstar si teletrasporta accanto a lui.

- Non sei uscito.

- Già.

- Il tramonto è passato e tu sei rimasto dentro. Lo sai cosa significa, vero? Sarai eliminato.

- Dopo quello che ho fatto, non avevo scelta. Non riesco ancora a credere di aver ucciso Captain Spear! Come ho potuto?

- Ti sentiresti meglio se ti dicessi che eravate manipolati dai poteri di Killghost?

- Cosa?

- Tu, Captain Spear e Thunderlass. Tutti! Ha capito dove eravate deboli e per due giorni vi ha lavorati ai fianchi senza che ve ne accorgeste, esasperando le tensioni tra di voi. Devo ammettere che quella tipa ci sa fare!

Maximum sospira, sfilandosi la maschera.

- Ormai non ha più importanza.

- Già, è verOMMIODDIO! NON CI POSSO CREDERE! TU SEI DENZEL JOHNSON!

Maximum si ritrae, preso alla sprovvista.

- Eh... sì...

- Sei il mio attore preferito di tutti i tempi! Ho visto tutti i tuoi film! QUATTRO VOLTE!

- G-grazie... ma non è che siano capolavori...

- SCHERZI? Pietre miliari come "Massacro nello Spazio 4", "Apocalisse a Little Italy", "Il Ritorno dello Sterminatore di Zombie" e "Tigre nera contro i Ninja"? Hai fatto la storia del cinema, altrochè!

- Mi prendi in giro?

- "Se ti avessi preso in giro a quest'ora saresti già morto!" AHAHAH! Te la ricordi questa battuta? Era nel "Sottomarino della Paura 3"!

- C###o! Ma conosci a memoria tutte le mie battute?

- CERTO!

- Okay, guarda, di fan strani ne ho avuti tanti, ma tu mi metti proprio paura. E' ora che mi elimini, sai?

- Almeno un autografo!

- Voglio. Essere. Eliminato. SUBITO!

- Uffa... E va bene...

E in un lampo di luce termina la sfolgoranrte carriera di Denzel Johnson, alias Maximum.

lunedì 22 novembre 2010

FALLEN FIGHTER


Ero ispirato... ^__^

venerdì 12 novembre 2010

INTERVISTA A IVAN ANNIBALI

Disegno e colori di Ivan Annibali

Fiorentino di origini napoletane ribattezzato dal sottoscritto "la Wacom più veloce del west", Ivan Annibali è un artista che conosco da anni e con cui ho avuto il piacere di collaborare più volte. Dei suoi molteplici talenti in campo fumettistico mi limiterò a citarne due: colorista e vignettista umoristico.
Come colorista Ivan è di una rapidità fenomenale, che mi ha tirato fuori dai guai più volte quando le scadenze incombevano e le tavole si accumulavano minacciose sul mio hard disk. Inoltre il suo stile di colorazione personale, pulito e solare, gli ha procurato una collaborazione nientemeno che con Silver (sì, proprio quello di Lupo Alberto!).
Come vignettista Ivan è dotato di umorismo semplice ma non scontato e soprattutto di una rara capacità di sintesi (riuscire a far ridere con un solo disegno non è affatto semplice) che lo rende uno degli artisti più apprezzati del blog satirico Esse - Solo Satira Su Shockdom

Ivan, cominciamo con la mia solita domanda di apertura: perchè il fumetto? Cosa ti piace della cosiddetta "nona arte"?

Luca! La domanda me la dovevi fare quando avevo undici anni e mi regalarono due fumetti che mi folgorarono: Asterix il Gallico e il Barone di Munchausen (due brossurati francesi). Guardavo ogni singola vignetta come per scoprirne tutti gli angoli nascosti. Nello stesso periodo iniziai a comprare il Giornalino dove era presente Toppi con la storia di S.Francesco.
Ovviamente non conoscevo nessuno degli autori però c'era un'alchimia che univa lo stile fresco di Asterix a quello sporco del Barone (di cui non ricordo gli autori purtroppo) e i tratteggi infiniti di Toppi. Quella magia era un campanellino….
Mi stavo innamorando del fumetto e come sai al cuore non si comanda e ad oggi ancora non so "perché il fumetto?" Però sai, .quando è amore è amore!

Quali generi fumettistici preferisci leggere?

Sicuramente quello comico (su tutti Lupo Alberto, le Sturmtruppen, Mafalda, Nilus, Linus, Don Zauker e Luana, Ratman e Arale e Dr Slump di Toriyama), però crescendo i gusti cambiano…. Un'estate avevo terminato di divorarmi tutti i fumetti "comici" che avevo a disposizione e presi quelle offertone estive a 3 euro tre fumetti "vecchi"….
Di solito non sono fortunato ma quel giorno comprai la Città di Gimenez…un: capolavoro!!! Non era comica ma era bellissima sotto tutti i punti di vista!
E per confermare un amore cieco verso il fumetto, amo i fumetti non comici di Gipi , cioè le sue realissime storie e i fumetti che realizza Mattotti ( penna o colori, sono tutti incredibilmente BElli con la BE maiuscola) .

Come fumettista, quali sono gli artisti che maggiormente ti hanno influenzato?

Dopo aver visto l'amore nei fumetti… ovviamente lo volevo provare anche io e con Bonvi e Silver ho iniziato a disegnare anche io.
Avevo il diario di Lupo Alberto, in ogni giorno c'era una vignetta e io cercavo di copiare il Lupo del giorno. Quindi quel segno mi è rimasto come maggior influenza….

Se potessi lavorare ad un qualsiasi fumetto famoso (come disegnatore o come colorista), quale sceglieresti?

Posso con una certa felicità affermare di voler colorare per Silver e ci sono riuscito! Un piccolo sogno realizzato!
Però non miro al fumetto famoso, ho raccolto molte soddisfazioni sui fumetti fatti con persone che come me volevano crescere e mi sono trovato bene. Quindi amo più il "fumetto che diventerà famoso".

Parliamo della tua attività di colorista: com'è iniziata? E' stata una scelta precisa quella di specializzarti nelle tecniche di colorazione digitale oppure è successo per caso?

I colori mi sono sempre piaciuti ma quando frequentavo io la scuola di fumetto non erano previsti.( il modulo di colore "fisico" lo hanno integrato l'anno dopo!!)
Ma in un ambiente frizzante come la scuola di fumetto spesso andavo nelle aule di illustrazione a rubare informazioni e le "covavo".
Poi alla fine del terzo anno con il bravissimo insegnante Simone Peruzzi ho intrapreso lo studio serio della colorazione …che continua tutt'oggi.

Preferisci colorare o disegnare? Perchè?

Prima di diventare colorista, anzi quando ero piccolo, leggevo nelle prefazioni dei fumetti Marvel una sfilza di nomi… Matite di…, Lettering di…, Traduzione di…, Chine di, Colori di…. E mi chiedevo perché tutta questa gente partecipava quando la vera star era il disegnatore. Crescendo mi sono reso conto che ognuno di loro era importante per un fumetto completo e ognuno dava il suo contributo artistico personale.
Uno stesso fumetto inchiostrato da persona differenti prende una vibrazione differente. E a maggior ragione il colore. Quindi mi sono reso conto che il colorista è un autore a tutti gli effetti. Se per esempio un disegnatore disegna un entrata di una caverna il colorista può col colore dagli emotività differenti.
Una frase fatta: …i colori freddi suggeriscono ambienti più freddi e quelli caldi ambienti più accoglienti; i forti contrasti creano tensioni…; i colori seppia suggeriscono tempi passati…, ecc...
Mi spiego meglio: se da quella caverna escono caldi bagliori rossi e gialli, il lettore immaginerà della lava o un ambiente caldo. Se invece ci saranno sulle rocce riflessi ovaloidi azzurri verrà suggerita un idea di caverna con degli specchi d'acqua. Insomma i colori arricchiscono il bel disegno che acquista più phatos.

Passiamo ora alle tue vignette: Come nascono? Da dove prendi l'ispirazione?

Alcune vignette nascono da vita vissuta come quelle di Arount a Pub, altre da immagini che passano nella mia mente in modo del tutto casuale, ci rido sopra io e cerco di buttarle su carta per condividere il sorriso con altri. Ho centinaia di foglietti di appunti con delle vignette che non ho ancora realizzato…. I tempo è tirannissimo!!

Nella tua produzione sono presenti sia strisce con personaggi inventati da te (Around a Pub), sia vignette satiriche incentrate su persone reali. Trovi più facile lavorare su personaggi inventati oppure su persone reali?

Spesso mi capita di usare personaggi inventati perché non rischi una querela e a volte il mio "iumor" puo' essere offensivo…. Quindi di solito preferisco prendermela con personaggi inventati…. L'odio per il Natale mi ha fornito un ottimo bersaglio in quel ciccione storidito di Babbo Natale .

Tra i personaggi che hai inventato, ce n'è uno a cui sei particolarmente affezionato? Perchè?

Non ho particolare affezione ad un personaggio, forse perche' in qualche maniera rispecchiano dei momenti di vita che a volte pasanoe non mi appartengono piu'..... oppure perchè in modo molto "jazzistico" mi piace pensare di non fermarmi mai su un disegno/personaggio proprio per realizzarne altri e scoprire altri personaggi.

Qual è la difficoltà maggiore nel fare una buona vignetta?

Il tempo…...

Facciamo un gioco: quale titolo daresti alla tua autobiografia?

Mi dedico al disegno ma non è colpa mia….

Disegneresti un ritratto o una caricatura di te stesso per il blog?

Ne ho fatta una tempo fa che secondo me mi rappresenta bene fisicamente, mentalmente e come intenti… (NdR: vedi l'immagine all'inizio del post).

sabato 6 novembre 2010

ATTENDERE, PREGO...



Comunicazione di servizio
: in questi giorni faccio una fatica micidiale a usare i miei indirizzi di posta elettronica di alice.it e virgilio.it: tempi di caricamento infiniti, errori di timeout a ripetizione, ecc... Qualcuno per caso sta sperimentando gli stessi problemi?
In ogni caso, visti i tempi di internet, sono ragionevolmente fiducioso che nel giro di qualche giorno (magari una settimana) si risolverà tutto.
Nel frattempo, a chi ha messaggi urgenti da spedirmi, chiedo la cortesia di contattarmi in uno dei seguenti metodi alternativi:
- mandarmi un sms o chiamarmi sul cellulare (per chi ha il mio numero)
- scrivere un commento su questo blog (ricordatevi che lo possono leggere tutti!)
- mandarmi un messaggio privato su DeviantArt
- mandarmi un'e-mail al mio indirizzo di gmail (per chi lo conosce)
- scrivere un commento su questo blog per chiedermi di inviargli privatamente il mio indirizzo e-mail di gmail

Luca.

giovedì 28 ottobre 2010

LUCCA 2010!


Sabato 30 ottobre sarò alla fiera del fumetto di Lucca.
Chi passa da quelle parti e vuole fare due chiacchiere può cercarmi agli stand della Emmetre Service (quella di Capitan Novara) e di Shockdom, dove presumo che passerò la maggior parte del tempo.

venerdì 22 ottobre 2010

QUESTA E' L'OPERA DI UN GENIO

...ovvero: "guardate che giro mi tocca fare per uscire dal mio quartiere dopo che hanno cambiato la circolazione!"


Ci tengo a specificare che le due strade chiuse con gli sbarramenti diagonali non erano assolutamente pericolose (non ricordo nessun incidente da quindici anni a questa parte), mentre ora ora gli incroci sono diventati curve strettissime a senso unico alternato, in cui è stato addirittura necessario installare degli specchi per vedere se dall'altra parte arriva qualcuno!!!

Ma è mai possibile?!?!?!?

martedì 19 ottobre 2010

SFIDA FINALE - EPISODIO 9


- Sveglia, gente! -sbraita Pinkstar con la voce amplificata grazie ai suoi poteri- Il sole è già alto in cielo!

I supereroi si alzano da terra storditi e confusi, trovandosi in una specie di labirinto con le pareti fatte di luce solida. All'altro capo del labirinto, anche i supercriminali impiegano un po' di tempo per dare un senso a ciò che vedono.
Pinkstar si sdoppia e compare con il suo abituale sbuffo di fumo rosa sia davanti al gruppo degli eroi che davanti a quello dei criminali.

- Vi sarete accorti-prosegue l'araldo di Universon con tono severo- che l'ultima sfida è stata un disastro! Sono molto deluso da tutti voi! Ho dovuto addormentarvi per sei ore solo per avere il tempo di rivedere tutte le sfide che avevo in programma! Ma sono magnanimo e visto che la strage di ieri sera ha fatto audience, per questa volta non vi punirò. Anzi, vi darò l'opportunità di riflettere sui vostri errori e di riposarvi dopo 24 ore di sfide non-stop!

Pausa ad effetto, poi Pinkstar continua:

- Come potete vedere, intorno a voi ho creato un labirinto. Il vostro compito questa volta è semplicemente quello di uscire da qui. Non provate a volare via o usare qualche altro trucco, perchè non funzionerà: dovrete trovare l'uscita a piedi. Chi riuscirà ad uscire dal labirinto entro il tramonto riceverà un pasto caldo in attesa della prossima sfida; chi invece al calare del sole sarà ancora dentro verrà eliminato. Tutto chiaro? Allora pronti... VIA!

e l'araldo di Universon svanisce nel nulla.
Lentamente eroi e criminali si addentrano nel labirinto di luce, cercando la strada verso la salvezza.


Rimasto solo con Thunderlass, Maximum la ferma poggiandole una mano sulla spalla:

- Senti... Mi dispiace per essermi arrabbiato ieri sera. Ero stanco, sotto pressione e Captain Spear mi aveva mandato fuori dai gangheri. Quando ho minacciato di buttarti fuori dalla squadra non dicevo sul serio...

Thunderlass risponde in tono inaspettatamente ostile:

- No, Maximum, questa volta non ti perdono! Non puoi arrabbiarti per ogni minima inezia e poi pretendere di risolvere tutto semplicemente chiedendo scusa. E' troppo comodo!

- Ma io...

- E non dare la colpa a Captain Spear! Non è responsabilità sua se ti sei sentito ferito nel tuo orgoglio di capo supremo!

- Lo difendi pure? E' un arrogante approfittatore che...

- Il problema non è lui, sei tu! Sei famoso con il costume e ancora più famoso senza...

- Thunderlass, non parlare della mia identità segreta! Qualcuno potrebbe sentire!

- Lasciami finire! Sei abituato ad avere intorno schiere di persone adoranti, ma non tutti quelli che ti circondano pendono dalle tue labbra! E ora lasciami andare, devo trovare il modo di uscire da qui...



Ohi ohi! Tra Maximum e Thunderlass le cose si mettono male !
Perchè Thunderlass avrà risposto a Maximum in modo così risentito?
Quale sarà l'identità segreta di Maximum?
Cosa succederà?
Chi sarà eliminato?
Votate, votate, votate!

lunedì 11 ottobre 2010

INTERACTIVE FICTION FAI-DA-TE



Sono sempre rimasto affascinato dalle cossiddette "avventure testuali", più correttamente chiamate in inglese "interactive fiction".
Siccome mi piace inventare storie, ho pensato più volte di scriverne qualcuna, però mi sono scontrato subito con alcuni problemi fondamentali:
- dovrei imparare un linguaggio di programmazione apposito (ad esempio Inform7)
- dovrei scrivere ramificazioni della storia che tengano conto di tutte le possibili conseguenze di ogni singolo comando inserito durante il gioco, complicando tutto esponenzialmente al crescere della lunghezza della storia
- potrei scrivere solo giochi per altre persone, visto che io dovrei necessariamente essere a conoscenza di ogni singolo passaggio della storia.
A quel punto mi sono posto una domanda un po' strana: "se volessi inventare una storia senza sapere a priori cosa succederà, come potrei fare?"
Volevo insomma implementare un sistema per poter giocare in solitario un'avventura testuale lunga a piacere, superando il paradosso di essere sia il creatore sia il lettore della storia.
Ma come si può inventare una storia senza prima conoscerla?

Dopo un po' di riflessione, la soluzione si è presentata più semplice del previsto:
1 - Scrivo un paragrafo della storia
2 - Concludo il paragrafo descrivendo una situazione incerta (un dilemma, un pericolo incombente, una scelta da compiere, ecc...)
3 - Pongo una domanda su come si risolverà la situazione
4 - Lascio che qualcun altro mi dia la risposta
5 - Proseguo la storia sulla base della risposta ottenuta.

A quel punto si trattava di pianificare concretamente l'idea in termini informatici, ed il problema successivo era: "come faccio a scrivere un programma che risponda in modo sensato alle domande su come procederà la storia?". Anche qui la risposta era piuttosto semplice: basta formulare le domande in modo che il computer debba rispondere solo con un "" o un "no" (e relative gradazioni intermedie).

Una volta stabilito quello, la fase di programmazione poteva essere affrontata con facilità, tanto da permettermi di realizzare al volo sia una versione in italiano che una in inglese.
Naturalmente il risultato finale è molto grezzo, tanto che per il momento il salvataggio ed il caricamento di una storia devono essere fatti a mano (copiando/incollando il testo della storia in/da un file di testo appositamente creato), però funziona!
A questa microscopica applicazione ho dato il nome di "Interactive Storytelling Tool" e potete trovarla all'indirizzo http://istool.bravehost.com/ (oppure tra i "links" nella colonna di destra).

Spero che lo troviate divertente!
Buona storia a tutti! ^__^

martedì 5 ottobre 2010

SAAACRILEEEGIOOO!!!


Trovata su internet

venerdì 1 ottobre 2010

SPEAR CITY JEDI


Su Shockdom impazza la mania di schierarsi con il Lato Oscuro o contro di esso.
Indovinate io e i miei supereroi da che parte stiamo? ^__^

lunedì 27 settembre 2010

SFIDA FINALE - EPISODIO 8


Nonostante il piano escogitato dalla squadra dei super-eroi, la quarta sfida diventa ben presto una lotta senza quartiere e senza strategia. Nel giro di pochi minuti tutto va terribilmente storto.
Thunderlass, presa d'assalto da Alexander Faust, non può più proteggere Armstrong, che rimane quindi da solo a vedersela con Microwave Meg e la Regina dei Ghiacci.
- Fermo, cowboy! Mi basta colpirti una sola volta con la mia pistola a microonde!
- Non ci penso nemmeno! - risponde Armstrong chinandosi agilmente per schivare.
Il raggio termico, mancato il bersaglio, saetta pericolosamente vicino alla Regina dei Ghiacci.
- Accidenti, Meg! Per poco non mi uccidevi! Ti faccio vedere io come si colpisce un bersaglio!
Succede tutto in un attimo: muovendo il braccio ad arco, Regina crea tre affilatissime lame di ghiaccio e le scaglia verso Armstrong, ma l'eroe evita i letali proiettili saltando in extremis. Microwave Meg, dietro di lui, vede arrivare le lame di ghiaccio troppo tardi e, in un ultimo istante di terrore assoluto, sente le gelide lame conficcarsi nelle carni.


Colpita alla testa, al torace ed allo stomaco, Microwave Meg muore prima ancora di accasciarsi al suolo.
Nel frattempo, qualche decina di metri più lontano, anche gli Spear City Defenders stanno lottando. Per permettere a Captain Spear e Moonjade di proseguire la corsa verso la base avversaria, Gigablast si ferma a combattere contro Brick e gli Enfants Terribles, a bordo del loro orsacchiotto-robot da combattimento.
Ma la sorte beffarda ha in serbo un'amara sorpresa per Gigablast: prima ancora di poter fare una mossa, un raggio laser sparato da Gaspard Lefevre colpisce l'armatura nel punto sbagliato, danneggiando il reattore che l'alimenta e innescando una reazione a catena.
Le luci azzurre dell'armatura virano improvvisamente al rosso, mentre una voce metallica avverte:
- Attenzione! Avaria al sistema di raffreddamento del reattore. Sovraccarico tra 10 secondi...9...8...
- Non può essere! -urla Gigablast nel panico- Spegni il reattore! SPEGNI IL REATTORE!
- Operazione non riuscita. Sovraccarico tra 5 secondi...4...3...
Gli Engants Terribles corrono a ripararsi dietro Brick.
- Niente di personale, amico, ma ci serve uno scudo!
- ...2...1...


- NNNOOOOOOOO!!!
Il boato dell'esplosione fa tremare la terra. L'armatura di Gigablast viene sventrata dall'interno, disintegrando l'eroe che avrebbe dovuto proteggere. Una frazione di secondo più tardi la spaventosa onda d'urto investe in pieno Brick, sbriciolandone il corpo roccioso in tanti piccoli pezzi. Gli Enfants Terribles, riparati dietro di lui, ne escono contusi ma vivi.


Per un lungo istante i superstiti smettono di combattere, mentre tentano di dare un senso a ciò che è appena accaduto.
- Oh, no... Oh, no! Frank!
Nel silenzio irreale che aleggia sul campo di battaglia, Killghost esce dal container in cui si era appartata con Vinnie La Rosa e si precipita sgomenta verso i resti del fratello, ridotto in frammenti di pietra sparsi al suolo.

Dall'alto Pinkstar sbotta infuriato:
- No, accidenti! Così non va! Tre morti in meno di un quarto d'ora! Dov'è lo spettacolo? Il tifo del pubblico? L'attesa per sapere chi sarà eliminato? Basta, ormai questa sfida è rovinata. Chiudiamola qui.



Scheda del personaggio: Microwave Meg
Vero nome: Megan Rivers


Piccolo genio ribelle della robotica amante dello stile Country, è sempre stata insofferente alle regole ed ha sempre desiderato il lusso e le emozioni forti. Ha quindi deciso di darsi al crimine perchè lo trovava più divertente della vita da ricercatrice. Deruba le gioiellerie minacciando di bruciare i diamanti con una pistola a microonde di sua invenzione, poi scappa con l'ausilio degli stivali-jet che ha costruito lei stessa.








Scheda del personaggio: Gigablast
Vero nome: Uder Braun


Soldato proveniente da un lontano futuro, è tornato indietro nel tempo per impedire un evento che avrebbe causato l'ascesa al potere di un sanguinario dittatore globale molti secoli più tardi. Dopo aver scoperto che i dati in suo possesso erano sbagliati, si è reso conto che l'evento che aspettava era già avvenuto. Nell'impossibilità di ritornare al suo tempo, Gigablast ha deciso di unirsi agli Spear City Defenders per proteggere gli innocenti, sperando di vivere abbastanza a lungo da avere una seconda occasione di modificare il tragico futuro che attende l'umanità.





Scheda del personaggio: Brick
Vero nome: Frank Blackstone


Super-criminale con il corpo di pietra e quattro braccia, è dotato di forza e resistenza pari solo alla sua ferocia. Solitamente lavora come sicario, guardia del corpo o mercenario insieme a sua sorella Killghost.

venerdì 24 settembre 2010

ECOSIA - IL MOTORE DI RICERCA ECOLOGICO


Vi segnalo una notizia che mi sembra interessante: esiste un motore di ricerca internet chiamato Ecosia, analogo a Google ma "ecologico".
In sintesi funziona così:
  • Sul sito http://www.ecosia.org è possibile fare ricerche in Internet esattamente come con i motori di ricerca più famosi: Google, AltaVista, Yahoo!, ecc... (anzi, Ecosia si "appoggia" proprio su Yahoo!)
  • Accanto ai risultati "normali" vengono mostrati collegamenti "sponsorizzati" (analogamente a Google), quindi Ecosia trae un piccolo guadagno pubblicitario da ogni ricerca fatta (come Google).
  • A differenza di Google, però, Ecosia dona l'80% dei proventi a favore di progetti di tutela della foresta pluviale gestiti dal WWF.
Potete trovare maggiori informazioni qui: http://ecosia.org/how.php

EDIT: Controllando il blog dopo averlo aggiornato ho scoperto che sono arrivato a VENTIMILA visite! (anzi, il visitatore numero 20.000 ero proprio io!). Un bel traguardo, che ne dite? ^__^

venerdì 17 settembre 2010

INTERVISTA A MATTIA BULGARELLI


Per alcuni i fumetti sono roba da bambini, per altri invece sono una cosa seria. Ecco, Mattia Bulgarelli appartiene decisamente alla seconda categoria. Lui è uno che i fumetti non si limita a leggerli: letteralmente li studia per comprenderne i meccanismi più nascosti. Caustico osservatore della realtà, Mattia è un vero segugio nel trovare e mettere in evidenza le piccole e grandi contraddizioni del mondo che ci circonda, ma sotto la dura scorza della fredda logica si nasconde un animo da "geek", capace di entusiasmarsi come un adolescente (al pari del sottoscritto... ehm... ^__^') davanti ai cartoni animati degli anni '80 e ai nuovi ritrovati della tecnologia. Sebbene ancora non abbia avuto l'occasione di mettersi alla prova su testate famose, Mattia ha già in curriculum collaborazioni come sceneggiatore sia in Italia che all'estero e i risultati sono più che promettenti. In attesa che arrivi la sua occasione di "sfondare" a livello interplanetario, ho trovato un buco tra i suoi mille impegni in cui infilarmi per carpire questa intervista...

Mattia, cominciamo con la mia solita domanda di apertura: perché i fumetti? Cosa ti piace della cosiddetta "nona arte"?
Prima di tutto, non si può amare una cosa senza conoscerla, e conoscere una cosa ti porta ad amarla. Umberto Eco ha scritto qualcosa tipo: "chi fa la tesi sulla sifilide si affeziona anche alla Spirocheta Pallida". Ecco, seguendo Manuela Soriani nella sua formazione presso Michela Da Sacco, e già partendo con uno zio nella pubblicità ed una cugina ex-disegnatrice ed ex-colorista, non puoi non amare le arti visive in genere (di sicuro più piacevoli da interiorizzare della Spirocheta di cui
sopra). Il fumetto e l'animazione, poi, sono particolarmente "trasparenti": la mano dell'autore è molto più visibile che in altri generi... O forse è solo la mia impressione e la vedo di più perché ho le conoscenze specifiche? Mah.

Quali generi di fumetto preferisci scrivere? Quali invece non scriveresti mai?
Di solito mi piace lavorare con un'idea precisa dei personaggi. Mi trovo bene a lavorare su idee di base o personaggi altrui, purché non troppo definiti, perché tendo a personalizzare molto. Non ho un genere preferito, ma credo di preferire tutto ciò che ha degli elementi fantastici: mi permettono di costruire, da un "se" all'altro, qualcosa di nuovo. Mi piace partire da premesse impossibili (ma semplici da definire) per poi esplorare le conseguenze. Tra i vari generi, penso che le declinazioni della fantascienza mi vadano a genio, sarà la mia formazione scientifica, e così anche l'avventura soprannaturale. Ho scritto abbastanza poco da avere ancora molti generi che mi attirano e che non ho ancora "assaggiato" come scrittore. Un genere che non scriverei mai? Il giallo, per esempio. Non perché non mi piaccia, ma perché non sono proprio capace. O il western, che, visto da fuori, non mi offre molti appigli per dire "ecco, questo non l'ha scritto nessuno così". O il fantasy, che è davvero difficile da rendere credibile ed originale ed il rischio-ricalco è troppo alto (cfr. Gamberi Fantasy, nella speranza che riapra, prima o poi).

Le tue sceneggiature sono molto dettagliate dal punto di vista dei riferimenti visivi, oppure tendi a lasciare campo libero all'estro del disegnatore?
Dipende. Mi piace avere un controllo molto forte su ciò che avviene in scena. Non scriverò mai "3 vignette in cui combattono", ma descriverò lo stile di lotta di ogni personaggio. Il progetto Bluejaye è nato da personaggi già definiti inizialmente, ma in accordo con il creatore sono stati molto rimaneggiati. È una storia "di supereroi" con tutti i crismi: Origini, un Villain, un po' di soprannaturale, poteri, ecc. Ecco, le scene di lotta non sono lì "per riempitivo" o perché "ci devono essere", ma servono a mostrare anche COME i personaggi lottano, il loro stile, le loro priorità devono vedersi. Naturalmente ringrazio Valentina Semprini per il suo "Bam! Sock! Lo scontro a fumetti" che analizza perché e percome i supereroi si menano. Anche legare i fatti tra di loro è una priorità. Se a pagina 20 c'è un vaso che deve essere rotto, il vaso deve comparire a pagina 3, e deve essere quello. Però mi piace anche farmi stupire dal disegnatore, il che ci porta alla domanda seguente. ^_-

Quali caratteristiche apprezzi maggiormente in un disegnatore?
Comunicare e collaborare: un disegnatore che comunica dà idee, ti costringe a mettere in discussione quello che fai e migliorarlo. Tutte le idee sono buone nella tua testa: è quando le pronunci ad alta voce o le mandi per iscritto a qualcuno che ti accorgi se lo sono davvero. Correggere: non importa quanto poco ti pagano. Se è sbagliato, è sbagliato, punto. Anche per questo, preferisco lavorare con persone che già sanno che non prenderanno un centesimo e che, quindi, lo fanno per divertimento. Non che l'industria del fumetto italiano paghi qualcosa, sia chiaro... Tanto vale, quindi, farlo bene e volentieri per te stesso che male e malvolentieri perché ti aspetti una paga adeguata a ciò che fai (altro concetto che nel fumetto in Italia ve lo potete SCORDARE). Cuore: non m'importa più di tanto se non c'è la perfezione tecnica... M'interessa di più vedere se trasmetti qualcosa e se quel qualcosa è adatto alla storia. Un disegno "perfetto" ma freddo e poco originale (è il problema di moltissimi artisti 3D e di chi fa fumetto ricalcando troppo dalle foto) per me vale meno di un disegno con dei dettagli significativi che approfondiscono il mondo fittizio. Ehi, abbiamo quattro "C" (come nei migliori corsi di formazione aziendali): comunicare, collaborare, correggere, cuore.

Quali sceneggiatori (famosi e non) ti hanno maggiormente ispirato e/o influenzato?
Francesca Da Sacco mi ha insegnato le basi, anche se abbiamo stili molto diversi e sono suo allievo "a metà". Poi, ho visto e letto un sacco di cose, e chissà da dove viene tutto quello che s'è fermato nelle reti (metaforiche e neurali) del mio cervello. Tra i tanti: Masamune Shirow, Frank Miller, Terry Moore, Alan Moore, Leo Ortolani, Ai Yazawa... sono tutti da studiare, anche se scrivo cose molto molto diverse.

Come nascono le tue storie? Qual è il punto di partenza? Come le sviluppi?
Spesso c'è un'idea, una situazione a cui penso e dico "sarebbe bello avere una storia che contiene questa scena" e da lì ragiono su come si può arrivare o ripartire da quella scena.

Nelle tue storie tendi ad inventare prima i personaggi o la trama?
Di solito prima i personaggi. Sono i personaggi che fanno succedere le cose.

Come nascono i tuoi personaggi?
Archetipi. Prendo degli archetipi e li mescolo tra loro, poi arrotondo gli spigoli per rendere il carattere del personaggio credibile e verosimile. Infine, quando io ce l'ho chiaro, cerco un sistema per presentarlo al lettore un po' alla volta. Il lettore dovrebbe essere incuriosito a proseguire per saperne di più di quel personaggio, senza avere la sensazione di "ok, ho già capito tutto". Nulla stanca di più di una storia che hai già letto con personaggi che hai già visto.

Tra i personaggi che hai inventato qual è quello a cui sei più legato? Perchè?
Purtroppo nessuno dei miei personaggi ha una vita editoriale vera e propria, né sono tanti di numero. Le "figlie predilette", però, sono le ragazze di Thumos, co-create con Michela Da Sacco, su cui avremmo materiale sufficiente per parecchi volumi. Purtroppo il "lavoro pagato" ha sempre la precedenza, specie in tempi duri come questi. Se conosci uno sponsor...

Se tu potessi scrivere un albo di una qualsiasi testata famosa, quale sceglieresti? Perchè?
Che domanda difficile. Forse un qualche supereroe Marvel. Hulk mi fa tenerezza, L'Uomo Ragno
sarebbe divertente, Wolverine può spaziare parecchio. Della DC, forse solo Batman mi interesserebbe. Oppure qualche personaggio minore da rimaneggiare a mio gusto: anche Watchmen è nato da lì, ma io mi limiterei ad una "rispolverata". Personaggi giapponesi o europei... Non saprei proprio. È stato divertente scrivere un episodio dell'audiofumetto de L'Insonne, ma non riuscirei a gestire Desdy per più di un paio di episodi, la devierei verso un altro carattere. E Di Bernardo sa dove abito. :P

Oltre ai fumetti sei un esperto (anzi, addirittura un teorico) di giochi di ruolo. Questo tipo di giochi ha qualche influenza sulle trame e le sceneggiature dei tuoi fumetti, oppure no?
Più che un teorico (che FA teoria) io studio la teoria. Anzi, le teorie (ce n'è più di una, ma solo pochissime valide). Di "esperti" di giochi di ruolo, che magari hanno giocato cinque o dieci giochi quasi uguali tra loro e rimasti fermi al modello di design dominante dieci anni fa, ne ho piene le scatole. Il gioco di ruolo ha in comune col fumetto e con i racconti il fatto che alla fine ottieni una fiction. In alcuni giochi c'è una trama predeterminata ed il gioco si concentra su altro (es.: sconfiggere mostri). L'abilità del giocatore sta nel gestire le sue opzioni tattiche. In altri, i giocatori compongono una trama per il loro divertimento. Questo tipo di giochi mette in mano ai giocatori, in modo semplice ed accessibilissimo, come si addice ad un gioco ricreativo, degli strumenti di vera e propria costruzione narrativa in modo esplicito: definire una Nemesi, i Tratti salienti di un personaggio, che prezzo si paga per le conquiste, dividere il gioco in atti come fosse (e lo è!) una commedia o una tragedia, fare scelte sull'evoluzione dei temi che toccano quel personaggio o quell'altro. Per il resto, mi piacciono un po' tutte le categorie di giochi.

Abbiamo parlato di giochi, allora giochiamo: se tu fossi un super-eroe, quale vorresti essere? Perchè?
Iron Man: adoro gli eroi in armatura e la tecnologia. Oppure Lanterna Verde: ha un potere che annulla la distanza tra Pensare e Agire.

Se invece fossi un personaggio di un cartone animato?
Bella domanda. In generale tutte le storie emozionanti prevedono una qualche forma di Tragico Passato(TM) o di versare sangue e sudore a litri. Un'armatura da Cavaliere dello Zodiaco o un robot gigante non mi dispiacerebbero, ma non sopporterei mai gli allenamenti necessari per la prima e non saprei dove parcheggiare il secondo (sul letto del Po?). ^_^;

Se infine fossi un personaggio di un videogioco?
Ah, stesso problema di sangue, sudore e tragedie: "possa tu vivere in tempi interessanti", la vecchia maledizione cinese. Magari un qualche personaggio di un vecchio coin-op: se mi faccio male c'è un "continua" pronto. :P Oppure il classico personaggio che fa il tutorial al protagonista: nulla da rischiare e, finita l'introduzione, potrei fare quello che vorrei e nessuno lo saprebbe. Sì, sono un pavido.

Per concludere: quale titolo daresti alla tua autobiografia?
"Lezioni di ottimismo da un pessimista".

Mattia

mercoledì 8 settembre 2010

SFIDA FINALE - EPISODIO 7


- Signore e signori, eccoci arrivati nel luogo della prossima sfida! - esclama Pinkstar rivolto ai concorrenti - Come avete potuto notare è notte e siamo allo scalo merci sullo Stanley River...

Pinkstar concede una piccola pausa a super-eroi e super-criminali per orientarsi dopo essere stati teletrasportati lì direttamente dalla Luna, poi prosegue:

- Le vostre due squadre sono ai lati opposti del piazzale. Vicino a voi si trova un container aperto, al cui interno potete vedere una bandierina luminosa...

Altra pausa, poi l'araldo di Universon conclude:

- La prova di stasera vi farà tornare bambini: non sarà altro che una bella partita a ruba-bandiera! La vittoria andrà alla squadra che per prima riuscirà a portare nel proprio container la bandiera avversaria. I perdenti invece correranno un grosso rischio, perchè ne verrà eliminato uno a caso!

- Immagino che per conquistare la bandiera dobbiamo combattere tra di noi senza regole nè colpi proibiti eccetera eccetera, vero? - domanda Microwave Meg con aria di sufficienza.

- Esatto! - risponde Pinkstar con enfasi.

- Questo gioco sta diventando prevedibile, ma ho proprio voglia di un po' di azione! - sogghigna Meg, facendo roteare la sua pistola a microonde come una colt - Diamoci dentro!


Mentre tutti si preparano alla battaglia imminente, Vinnie La Rosa prende in disparte Killghost e le sussurra maliziosamente all'orecchio:

- Questa storia delle sfide mi sta annoiando. Ho in mente un modo decisamente più piacevole di passare il tempo... Ti va di unirti a me?

- Mmmhhh, l'idea non è male... ma cosa vorresti fare esattamente?

- Seguimi - ammicca Vinnie scomparendo nel buio di un altro container - e lo scoprirai...

Mentre Vinnie e Killghost si prendono un po' di tempo per "conoscersi meglio", dall'altra parte del campo gli eroi si stanno organizzando per la battaglia sotto il comando di Maximum e Captain Spear. Ma si sa: due galli in un pollaio sono troppi...

- Agiremo con una manovra a tenaglia - spiega Maximum - Ci divideremo in due squadre che seguiranno percorsi diversi, entrambe dirette verso la base nemica...

Captain Spear, in competizione con Maximum per la leadership, lo interrompe:

- Ogni squadra sarà composta da un "corridore", che dovrà solo pensare a prendere la bandiera, ed uno o due membri di supporto che dovranno esclusivamente spianargli la strada...

- Maximum, innervosito dall'intromissione di Captain Spear, si impone nuovamente:

- I restanti di noi rimarranno a guardia della base, nel caso qualcuno degli avversari arrivasse fin qui...

Di nuovo Captain Spear prende di prepotenza la parola:

- Il primo corridore sarò io, che grazie alla Lancia Sacra posso invocare la velocità e l'agilità del puma. La mia squadra di supporto sarà costituita da Moonjade e Gigablast, perchè lavoriamo già insieme e siamo ben affiatati.

Maximum, sempre più irritato per il comportamento di Captain Spear, tenta di intervenire ma viene zittito da un suo gesto. Quindi il Capitano conclude:

- Armstrong invece, che è dotato di agilità robotica, sarà il secondo corridore e sarà supportato da Maximum, che fungerà da cecchino sparando raggi laser mentre vola.

Maximum è furioso per l'arroganza e la mancanza di rispetto di Captain Spear, ma è costretto ad ammettere che il suo piano è valido.

- Avanti, vediamo di finirla velocemente.



Mentre tutti i super-eroi corrono fuori dalla base, si muove anche Thunderlass.

- Non esiste che io stia ferma lasciandovi tutto il divertimento! Mi aggiungo anch'io alla scorta di Armstrong!

- Negativo, Thunderlass! - scatta rabbiosamente Maximum - Tu rimani qui a guardare la base!

- Ma non ci penso proprio!

- Ascoltami bene. Nella vita privata siamo una coppia e puoi dirmi di no quando ti pare, ma ora siamo in missione e il capo di SpearForce sono io. Non tollero disobbedienza ad un ordine diretto, chiaro?

Thunderlass perde a sua volta il controllo:

- Senti un po', capo dei miei stivali! Non sta scritto da nessuna parte che devo obbedire ad ogni tuo comando! Sono abbastanza adulta da decidere da sola, ma tu sei troppo orgoglioso per lasciarmelo fare!

- Ritira immediatamente quello che hai detto!

- Te lo puoi scordare! Non t'interessa nulla dei tuoi compagni, vuoi solo essere riconosciuto come capo!

- Ripetilo un'altra volta e sei fuori dal gruppo!

- Ma per favore! - urla Thunderlass, correndo fuori dalla base.

La quarta Prova, nel bene e nel male, è iniziata.


Cosa succederà? Chi sarà eliminato?
Votate, votate, votate!

domenica 29 agosto 2010

PANCHO E MACH5 DISEGNATI DA IVAN ANNIBALI


Oggi ho il piacere di presentarvi un graditissimo omaggio da parte del mitico Ivan Annibali (sentirete nuovamente parlare di lui molto presto su questo blog).

E se vi state chiedendo come ha fatto Ivan a realizzare l'illustrazione, qui sotto potete trovare il video con la risposta (sembra che con Firefox non si veda, non so perchè).


sabato 21 agosto 2010

BLACK WIDOW



Il copyrght, naturalmente, è della Marvel.

sabato 14 agosto 2010

INTERVISTA AD ARMANDO ROSSI


Armando Rossi in una reinterpretazione di se stesso.

Armando Rossi è uno dei disegnatori professionisti dal tratto più particolare che abbia mai avuto il piacere di vedere. I suoi inchiostri ruvidi ed apparentemente imprecisi nascondono in realtà una padronanza tecnica ed un'espressività dei personaggi davvero non comune. La prima volta che ho sentito il suo nome e visto il suo lavoro è stato nel primo volume di Ford Ravenstock, bellissimo fumetto scritto da Susanna Raule ed attualmente edito dalle Edizioni Arcadia. Inutile dire che sono rimasto subito molto colpito...

Armando, cominciamo con una domanda classica: quando e perché hai deciso di diventare fumettista?
Non credo che ci sia stato un momento preciso. Da bambino leggevo fumetti e pensavo: "WOW! Voglio farlo anch'io!" e disegnavo. Poi cresci, cambiano le letture. Passi da Topolino ad Asterix, dai supereroi a Linus e a Frigidaire, Pilot, Metal Hurlant, alla Vertigo, ma l’effetto “WOW! Voglio farlo anch'io!” rimane continui a disegnare.

Qual è il genere di fumetti che preferisci disegnare?
Il “genere” è solo un’etichetta appiccicata ad una storia. Se la storia rispecchia il genere, qualunque esso sia, nella sua forma più classica e stereotipata allora sarà nel 99 per cento dei casi noiosa da disegnare e da leggere. Al contrario una storia originale e ben scritta, indipendentemente dal “genere” in cui la vogliamo far rientrare, sarà divertente da disegnare. Quindi diciamo che più che altro dipende tutto dal soggetto, dalla sceneggiatura e, soprattutto, da quanta libertà ho nella rappresentazione grafica.

Quale genere invece eviti volentieri?
Direi supereroi. Trovo piuttosto insulso vedere gente paranoica dai corpi perfetti vestita come delle drag queen che va in giro svolazzando a fare a botte con altra gente altrettanto sobriamente vestita e sparare raggi protonici dalle mani. Però vale anche qui il discorso di prima: accetterei al volo di disegnare qualcosa come “Powers”, giusto per fare un esempio. Considera comunque che, essendo italiano e lavorando per il mercato europeo, non è che le proposte di disegnare supereroi arrivino tutti i giorni.

Fino ad ora qual’è stata la storia che ti è piaciuto maggiormente disegnare? Perché?
“Diamond Ducks”. Anche se adesso, a distanza di anni, non sono pienamente soddisfatto del risultato finale, è sicuramente il lavoro più divertente da disegnare che abbia realizzato. Perché? Per la libertà più completa di poter disegnare quello che mi pareva e come mi pareva, attingendo al mio immaginario visivo e non a quello di uno sceneggiatore.

Se tu potessi disegnare la versione a fumetti di un'opera qualsiasi (letteraria, cinematografica, ecc...) senza problemi di tempo e di compenso, quale sceglieresti e perché?
Senza alcun dubbio: “Il maestro e Margherita”. Perché è un libro meraviglioso. Naturalmente non sarò mai tanto pazzo da fare una cosa del genere. Primo perché sarebbe un lavoro da svariate centinaia di pagine che ti porta via qualche anno di vita e secondo perché, per quanto ne possa venire fuori un buon lavoro, anche nella migliore delle ipotesi non sarebbe mai all’altezza della versione letteraria. Sarebbe interessante invece procedere alla reinterpretazione di qualche opera letteraria o cinematografica: penso a quello che ha fatto Coppola con “Cuore di Tenebra” o Gilliam con “La jetèe”.

Preferisci lavorare su sceneggiature dettagliate oppure con poche indicazioni? Perché?
Meno indicazioni ci sono meglio è. La mia sceneggiatura ideale di una scena dovrebbe comprendere i dialoghi, una descrizione degli stati d’animo e delle azioni dei personaggi in quella scena, l’indicazione in linea di massima del luogo in cui si svolge la scena e il numero di tavole da dedicare alla scena. Niente di più.
Perché? Perché ogni indicazione in più è un paletto. A che serve saper disegnare quello che immagini se poi devi disegnare quello che immagina qualcun altro e che tu non “vedi”? Certo, puoi farlo, ma è piuttosto frustrante alla fine di un lavoro accorgerti che quel lavoro non è tuo ma di chi l’ha scritto.

Preferisci disegnare singole illustrazioni/copertine o tavole interne con più vignette?
Nessuna preferenza. Sono due tipi di lavoro diversi che richiedono approcci diversi al foglio di lavoro. È bello poter variare ogni tanto.

Sei molto pignolo come disegnatore?
Assolutamente sì. Sono capace di rifare una vignetta anche 4 o 5 volte e curo le chine in modo maniacale. Il punto è che dato il mio stile di disegno nessuno mi crede mai quando dico questa cosa. Una volta mi dava fastidio, adesso lo trovo divertente.

Quanto tempo ti occorre mediamente per realizzare una tavola?
In media direi un paio di giorni. Per alcune anche meno. Quelle più complicate invece possono richiedere anche una settimana.

Qual'è per te la parte più difficile del realizzare una tavola? Perché?
Non ci sono parti più difficili di altre. Ci sono però parti meno divertenti, se non addirittura noiose. La parte più divertente è l’inchiostrazione e il piazzare le luci e le ombre. Purtroppo quest’ultima fase è andata a farsi benedire da quando lavoro per il colore. Mi piace anche realizzare i bozzetti delle vignette in cui posso giocare con la composizione. Meno divertente realizzare le matite precise.

Qual è il soggetto che preferisci disegnare? Perché?
Nel corpo umano c’è un’armonia che raramente trovi negli altri soggetti. Attenzione: in ogni corpo umano, indipendentemente dal sesso o dalla forma fisica.
E le architetture esterne. È li che davvero puoi creare dei piccoli mondi. Noiosissimo invece disegnare gli interni.

Nell'introduzione accennavo al tuo modo particolare di inchiostrare le tavole. E' uno stile che hai sempre utilizzato oppure è la conseguenza di una precisa ricerca stilistica?
Entrambe le cose. È la normale evoluzione di un tratto su cui si sono innestate da una parte continue ricerche sul segno, soprattutto sull’incredibile potere che un segno ha di creare emozioni, e dall’altra le influenze dei disegnatori che più ho amato.

Hai lavorato più volte con Susanna Raule. Qual'è la cosa che preferisci di lei come sceneggiatrice?
Per amor di brevità: i suoi personaggi sono vivi. Bizzarri, incredibili, ma assolutamente veri. Quando lavoro con lei non ho mai l’impressione di disegnare un pupazzetto, ma di rappresentare una vita. Cosa potrei chiedere di più da uno sceneggiatore?

Ci avviamo alla conclusione: quale titolo daresti alla tua autobiografia?
“La guerra di Armando per arrivare vivo a fine mese”?

Disegneresti per il blog un ritratto o una caricatura di te stesso?
Non realizzo quasi mai ritratti o caricature di me stesso. A volte lo faccio, ma solo per rappresentare un mio momento particolare. Ti mando questo (l'immagie all'inizio del post, NdR), ma non mi chiedere spiegazioni.

sabato 7 agosto 2010

SFIDA FINALE - EPISODIO 6

Riprende il ciclo di Sfida Finale dopo una lunga interruzione. Chi non ricorda a che punto eravamo arrivati può recuperare cliccando qui.

In pochi secondi Mach5 raggiunge la statuetta di Pinkstar.

- Accidenti, com'è veloce! - impreca Killghost


Mentre Mach5 sfreccia accanto alla sua avversaria a inizia a risalire la parete del cratere tornando verso Pinkstar, la squadra dei super-eroi esulta.

- Ormai è fatta! Questa prova è stata più facile del previsto!




Ma Killghost non si perde d'animo: con i suoi poteri telecinetici stacca un piccolo masso dal terreno e lo sposta proprio davanti alle gambe di Mach5!

- Vediamo se alla sua velocità è in grado di schivare questo!

Mach5, lanciato come un proiettile lungo la scarpata, si accorge troppo tardi dell'ostacolo che Killghost ha messo sulla sua strada.
L'impatto è inevitabile.
L'urto fa violentemente perdere il controllo al super-eroe, che istintivamente lascia la presa sulla statuetta di Pinkstar.
L'inclinazione della parete del cratere agisce da trampolino e proietta Mach 5 verso lo spazio profondo.
La velocità del super-eroe tale che i suoi compagni non possono fare altro che osservarlo scomparire all'orizzonte.

E' successo tutto così in fretta che gli eroi rimangono ammutoliti, incapaci di accettare il significato di ciò che hanno appena visto.

Fluttuando lentamente, Killghost recupera la statuetta grazie alla telecinesi e la riporta soddisfatta a Pinkstar.

- Ragzzi, questo sì che è un colpo di scena! -esclama Pinkstar gioviale come al solito, per nulla turbato dalla morte atroce e inevitabile a cui Mach5 è appena stato condannato- Sembrava che Mach5 avesse la vittoria in pugno, invece è Killghost la vincitrice!

Finti applausi riecheggiano nel vuoto siderale, poi Pinkstar conclude:

- Bene, direi che non ci sono dubbi su chi sia stato eliminato in questa prova, quindi possiamo passare alla successiva!

E col solito lampo rosa teletrasporta nuovamente i concorrenti sulla Terra.



Scheda del personaggio: MACH5
Vero nome: Jim Rusher



Componente del super-gruppo SpearForce, è dotato di super-velocità, di eccezionali capacità acrobatiche e di una straordinaria competenza informatica. Quando non indossa il costume lavora come tecnico informatico presso lo Spear City Network.



lunedì 2 agosto 2010

INTERVISTA A SUSANNA RAULE

Nella foto: Susanna Raule.
Tiene a precisare che il cappello a cilindro, purtroppo, non è suo.

Psicologa, scrittrice, traduttrice, blogger e naturalmente sceneggiatrice di fumetti, Susanna Raule è l'autrice di due tra i miei personaggi preferiti in assoluto: Ford Ravenstock ed Ermanno Sensi. Il primo è protagonista di un'originalissima serie di fumetti -siamo al terzo numero su quattro- che ha esordito vincendo il Lucca Project Contest 2005 ed è attualmente pubblicata da Edizioni Arcadia. Il secondo è un commissario di polizia di La Spezia alle prese con criminali comuni e demoni infernali, le cui avventure sotto forma di brevi racconti si possono leggere gratuitamente qui.

Susanna, visto che il mio blog si occupa prevalentemente di fumetti cominciamo con una domanda classica: perché i fumetti? Cosa ti piace della cosiddetta "nona arte"?
In realtà devo ancora capirlo. Ho sempre letto fumetti, ma non sono mai stata una grande lettrice di fumetti. Immagino che l'idea di scriverli sia nata in modo casuale, perché mi sono trovata attorno persone che facevano fumetti e vivevano di fumetti. Se non fosse capitato, non so che cosa sarebbe successo. Sicuramente avrei scritto, quella è una cosa che ho sempre fatto. Ma avrei scritto fumetti? Bho.
Tanto ormai è successo, no?

Tra scrivere un racconto e sceneggiare un fumetto hai una preferenza?
Non proprio. Ci sono dei passaggi della stesura di una sceneggiatura che non mi piacciono (ad esempio scrivere le descrizioni delle vignette), ma ce ne sono anche altre che amo incredibilmente. Una di queste cose è la velocità con cui riesco a scrivere, a tenere la trama in mano. Nei racconti è tutto più lento, però non c'è linguaggio tecnico, quindi posso divertirmi anche a decidere come dev'essere una descrizione o decidere di farla in un modo più divertente di quella che sarebbe in una sceneggiatura, dove per prima cosa devi concentrarti sullo scopo: spiegare al disegnatore che cosa si vede in quella sequenza.

Nelle tue storie tendi ad inventare prima i personaggi o la trama?
Stranamente non so risponderti. Direi: dipende. Diciamo che di solito visualizzo, mi immagino, delle scene, delle situazioni. Se mi piacciono, ci scrivo attorno una storia. Non sempre so quando ho "creato" un personaggio. Probabilmente durante il processo.

Come nascono i tuoi personaggi? Quanto è importante la tua esperienza di psicologa?
Alla fine di ogni storia i miei personaggi sono nati un altro po'. Spesso, quando comincio a scrivere, ho un'idea molto vaga del carattere e della storia di un personaggio, degli eventi cruciali della sua vita ecc. So che ce ne sono, perché tutti ne abbiamo, e so quali sono importanti per la narrazione, ma molti dettagli si chiariscono via via. Non so in che misura mi aiuti essere una psicologa. Forse, semplicemente, mi è utile nel definire come quel determinato farà una determinata cosa, come ne affronterà un'altra e che cosa si rifiuterà categoricamente di fare. Ma, in fondo, questo lo sanno anche gli sceneggiatori non-psicologi, no?
La pratica clinica, però, mi dà delle idee. Non mi ricordo chi diceva che il mondo reale è un posto decisamente più strano della fiction, ma credo che sia vero.

Com'è nato Ford Ravenstock?
Stavo cercando di creare un killer diverso dal solito, un personaggio languido e gentile con un background molto problematico che gli desse una weltanschauung insolita. A un certo punto mi sono resa conto che un personaggio così conflittuale, probabilmente, avrebbe considerato l'omicidio un mezzo troppo semplice, che non si sarebbe limitato a far sembrare i suoi delitti qualcos'altro, ma sarebbero stati qualcos'altro. Qualcosa di complicato come lui. L'istigazione al suicidio, pressoché in tutte le legislazioni esistenti, è un reato molto difficile da dimostrare, praticamente impossibile. In seguito mi è venuto in mente che uno specialista in suicidi non poteva non essere depresso e che la sua professione doveva essere una forma di catarsi. Una persona sensibile non può spingere gli altri a uccidersi se non pensa al suicidio come una cosa positiva, e se lo pensa come una cosa positiva, probabilmente è perché lui stesso ne è attratto.

Com'è nato Ermanno Sensi?
Mi avevano chiesto di scrivere un racconto per un'antologia - un'antologia che poi, come molte antologie, non è uscita. Così iniziai a scrivere Sette, morto che parla, dal punto di vista dell'assassino. Non era un'idea originale e non ero soddisfatta, così a un certo punto decisi di creargli un avversario. In quel periodo mi era capitato di incontrare dei vecchi amici che, nonostante gli anni, non erano cambiati di un millimetro. Trovavo buffo il fatto di conoscere delle persone che avevano trent'anni e che nonostante questo erano ancora fieramente punk, nella mentalità, ma specialmente nell'aspetto. Pensai che anche il mio personaggio potesse essere così, ma in seguito trovai una spiegazione abbastanza convincente per questo fatto e gli diedi un'infanzia e un background completamente diverso, perché a quel punto avevo un altro problema: per quale motivo un adolescente goth dovrebbe decidere di entrare nella polizia? Risolsi il problema decidendo che Sensi non era stato un adolescente goth.

A quale dei due personaggi sei più affezionata?
Mi piacerebbe spiazzarti dicendo che preferisco uno dei due, ma non è possibile. Ci sono altri personaggi a cui sono molto meno affezionata, questo è vero, ma Sensi e Ravenstock si dividono equamente il mio affetto. Da un certo punto di vista, sono molto simili. Entrambi sono attratti dalla morte, entrambi sono dei pensatori eterodossi, entrambi hanno un certo fascino ambiguo. Ma Sensi è molto più integrato e molto più resistente. Quello che lo tiene in vita è dentro di lui, non al di fuori come nel caso di Ravenstock. E Sensi è meno puro, negli atti e nelle intenzioni.

Cosa direbbe Ford Ravenstock di Ermanno Sensi?
E' buffo, perché ora che mi ci fai pensare Sensi sarebbe un cliente impossibile per Ravenstock. Ha così tanti motivi per morire, ma ha deciso di restare vivo. Però, se Ravenstock lo trovasse in una sera in cui è particolarmente triste e scoglionato forse potrebbe convincerlo a farsi fuori solo per vedere che cosa succede. In definitiva credo che Ravenstock sarebbe atterrito, da lui.

E viceversa?
Questo è facile. Sensi probabilmente lo soffocherebbe con un cuscino. Per pietas, ben inteso.

Cambiamo argomento: come nascono le tue storie?
Per caso, perché ci penso. Tutte le risposte sono valide e nessuna è quella definitiva.

Spesso le tue storie sono condite con ironia e umorismo. Quali sono le tecniche che preferisci per far ridere il lettore nei tuoi fumetti?
Altra domanda subdola. Mio fratello dice che alcuni dei miei personaggi - sicuramente quelli che hai citato - parlano esattamente come me. Gli credo, anche se la cosa mi scoccia un po'. Quindi immagino di essere una persona profondamente buffa e stranamente attratta dall'assurdo. Il vero problema è che io non cerco di far ridere i miei lettori. Loro ridono perché non capiscono quanto cazzo sono seria.
Ad esempio la situazione della viabilità spezzina: praticamente tutte le scene che descrivo sono successe veramente a me. E la gente pensa che io stia facendo dell'ironia, capisci quanto è frustrante?

Parliamo di generi letterari (e fumettistici). Quali sono quelli che scrivi più volentieri? E quelli che non scriveresti mai?
Be', probabilmente non scriverei mai un romanzo sentimentale. A meno che non mi dessero un pacco di soldi, ovvio. In realtà può darsi che domattina mi svegli stranamente romantica e decida che il romanzo sentimentale è quello che voglio fare nella vita. Anche definire quello che preferisco scrivere è un po' complicato. Direi che mi piace scrivere quello che mi piace scrivere. E se c'è del sangue, del sesso, un bel po' di morte e quelle due o tre situazioni assurde, è quasi sicuro che mi piaccia. Oh, e poi vorrei scrivere una storia con un crudele criceto mannaro, ma non ho ancora trovato una trama che ne valorizzi pienamente gli aspetti drammatici.

Se tu dovessi scrivere un fumetto di super-eroi, su quale personaggio vorresti mettere le mani e come vorresti cambiare la sua vita?
La risposta più ovvia sarebbe Batman. Batman mi fa venire davvero voglia di scrivere di una gang-bang con lui come protagonista. Nota bene: non sto scherzando. Penso veramente che la sessualità di Batman sia una delle cose più oscure e intriganti mai create. Ricordo che nella sceneggiatura di Arkham Asylum, Morrison sottolineava proprio questo punto - aveva inserito delle situazioni in cui il Joker esasperava la pruderie del protagonista acconciandosi come una via di mezzo tra Madonna e una puttana, facendo dei commenti pesanti sulla sua virilità e palpandogli il culo. In seguito l'aspetto del Joker venne cambiato proprio per attutire questo effetto, che presumibilmente avrebbe devastato le deboli menti degli adolescenti americani.
Un altro supereroe dal quale sono molto attratta è Demon, ma ammetto che quello che mi stuzzica è più che altro l'idea di scrivere tutti i dialoghi in rima.

Hai lavorato più volte con Armando Rossi. Qual'è la cosa che preferisci di lui come disegnatore?
Sarebbero un po' più di una, se hai pazienza. Di lui mi piace che è un disegnatore molto espressivo, che i suoi personaggi riescono a mostrare emozioni veramente complesse senza mai diventare delle macchiette. Se gli dici che il tuo protagonista deve sembrare "pensieroso e vagamente dispiaciuto" non ti ritrovi davanti un Pensatore di Rodin che piange. E questo è molto importante, per me, visto che nei miei fumetti cerco parossisticamente l'understatement. Ovviamente mi piace il suo tratto e la sua stilizzazione. Mi piace il modo complesso in cui organizza le tavole, una complessità compositiva che alla fine riesce a essere semplice. Ci sono anche delle cose che non piacciono, ovviamente, ma visto che tu non me le hai chieste per oggi lo grazierò.

Per concludere: quale titolo daresti alla tua autobiografia?
"Susanna Raule: i suoi primi novant'anni di vita"? Ma potrebbe andar bene anche "Susanna Raule: l'immensa ricchezza e la fama interplanetaria".