lunedì 27 settembre 2010

SFIDA FINALE - EPISODIO 8


Nonostante il piano escogitato dalla squadra dei super-eroi, la quarta sfida diventa ben presto una lotta senza quartiere e senza strategia. Nel giro di pochi minuti tutto va terribilmente storto.
Thunderlass, presa d'assalto da Alexander Faust, non può più proteggere Armstrong, che rimane quindi da solo a vedersela con Microwave Meg e la Regina dei Ghiacci.
- Fermo, cowboy! Mi basta colpirti una sola volta con la mia pistola a microonde!
- Non ci penso nemmeno! - risponde Armstrong chinandosi agilmente per schivare.
Il raggio termico, mancato il bersaglio, saetta pericolosamente vicino alla Regina dei Ghiacci.
- Accidenti, Meg! Per poco non mi uccidevi! Ti faccio vedere io come si colpisce un bersaglio!
Succede tutto in un attimo: muovendo il braccio ad arco, Regina crea tre affilatissime lame di ghiaccio e le scaglia verso Armstrong, ma l'eroe evita i letali proiettili saltando in extremis. Microwave Meg, dietro di lui, vede arrivare le lame di ghiaccio troppo tardi e, in un ultimo istante di terrore assoluto, sente le gelide lame conficcarsi nelle carni.


Colpita alla testa, al torace ed allo stomaco, Microwave Meg muore prima ancora di accasciarsi al suolo.
Nel frattempo, qualche decina di metri più lontano, anche gli Spear City Defenders stanno lottando. Per permettere a Captain Spear e Moonjade di proseguire la corsa verso la base avversaria, Gigablast si ferma a combattere contro Brick e gli Enfants Terribles, a bordo del loro orsacchiotto-robot da combattimento.
Ma la sorte beffarda ha in serbo un'amara sorpresa per Gigablast: prima ancora di poter fare una mossa, un raggio laser sparato da Gaspard Lefevre colpisce l'armatura nel punto sbagliato, danneggiando il reattore che l'alimenta e innescando una reazione a catena.
Le luci azzurre dell'armatura virano improvvisamente al rosso, mentre una voce metallica avverte:
- Attenzione! Avaria al sistema di raffreddamento del reattore. Sovraccarico tra 10 secondi...9...8...
- Non può essere! -urla Gigablast nel panico- Spegni il reattore! SPEGNI IL REATTORE!
- Operazione non riuscita. Sovraccarico tra 5 secondi...4...3...
Gli Engants Terribles corrono a ripararsi dietro Brick.
- Niente di personale, amico, ma ci serve uno scudo!
- ...2...1...


- NNNOOOOOOOO!!!
Il boato dell'esplosione fa tremare la terra. L'armatura di Gigablast viene sventrata dall'interno, disintegrando l'eroe che avrebbe dovuto proteggere. Una frazione di secondo più tardi la spaventosa onda d'urto investe in pieno Brick, sbriciolandone il corpo roccioso in tanti piccoli pezzi. Gli Enfants Terribles, riparati dietro di lui, ne escono contusi ma vivi.


Per un lungo istante i superstiti smettono di combattere, mentre tentano di dare un senso a ciò che è appena accaduto.
- Oh, no... Oh, no! Frank!
Nel silenzio irreale che aleggia sul campo di battaglia, Killghost esce dal container in cui si era appartata con Vinnie La Rosa e si precipita sgomenta verso i resti del fratello, ridotto in frammenti di pietra sparsi al suolo.

Dall'alto Pinkstar sbotta infuriato:
- No, accidenti! Così non va! Tre morti in meno di un quarto d'ora! Dov'è lo spettacolo? Il tifo del pubblico? L'attesa per sapere chi sarà eliminato? Basta, ormai questa sfida è rovinata. Chiudiamola qui.



Scheda del personaggio: Microwave Meg
Vero nome: Megan Rivers


Piccolo genio ribelle della robotica amante dello stile Country, è sempre stata insofferente alle regole ed ha sempre desiderato il lusso e le emozioni forti. Ha quindi deciso di darsi al crimine perchè lo trovava più divertente della vita da ricercatrice. Deruba le gioiellerie minacciando di bruciare i diamanti con una pistola a microonde di sua invenzione, poi scappa con l'ausilio degli stivali-jet che ha costruito lei stessa.








Scheda del personaggio: Gigablast
Vero nome: Uder Braun


Soldato proveniente da un lontano futuro, è tornato indietro nel tempo per impedire un evento che avrebbe causato l'ascesa al potere di un sanguinario dittatore globale molti secoli più tardi. Dopo aver scoperto che i dati in suo possesso erano sbagliati, si è reso conto che l'evento che aspettava era già avvenuto. Nell'impossibilità di ritornare al suo tempo, Gigablast ha deciso di unirsi agli Spear City Defenders per proteggere gli innocenti, sperando di vivere abbastanza a lungo da avere una seconda occasione di modificare il tragico futuro che attende l'umanità.





Scheda del personaggio: Brick
Vero nome: Frank Blackstone


Super-criminale con il corpo di pietra e quattro braccia, è dotato di forza e resistenza pari solo alla sua ferocia. Solitamente lavora come sicario, guardia del corpo o mercenario insieme a sua sorella Killghost.

venerdì 24 settembre 2010

ECOSIA - IL MOTORE DI RICERCA ECOLOGICO


Vi segnalo una notizia che mi sembra interessante: esiste un motore di ricerca internet chiamato Ecosia, analogo a Google ma "ecologico".
In sintesi funziona così:
  • Sul sito http://www.ecosia.org è possibile fare ricerche in Internet esattamente come con i motori di ricerca più famosi: Google, AltaVista, Yahoo!, ecc... (anzi, Ecosia si "appoggia" proprio su Yahoo!)
  • Accanto ai risultati "normali" vengono mostrati collegamenti "sponsorizzati" (analogamente a Google), quindi Ecosia trae un piccolo guadagno pubblicitario da ogni ricerca fatta (come Google).
  • A differenza di Google, però, Ecosia dona l'80% dei proventi a favore di progetti di tutela della foresta pluviale gestiti dal WWF.
Potete trovare maggiori informazioni qui: http://ecosia.org/how.php

EDIT: Controllando il blog dopo averlo aggiornato ho scoperto che sono arrivato a VENTIMILA visite! (anzi, il visitatore numero 20.000 ero proprio io!). Un bel traguardo, che ne dite? ^__^

venerdì 17 settembre 2010

INTERVISTA A MATTIA BULGARELLI


Per alcuni i fumetti sono roba da bambini, per altri invece sono una cosa seria. Ecco, Mattia Bulgarelli appartiene decisamente alla seconda categoria. Lui è uno che i fumetti non si limita a leggerli: letteralmente li studia per comprenderne i meccanismi più nascosti. Caustico osservatore della realtà, Mattia è un vero segugio nel trovare e mettere in evidenza le piccole e grandi contraddizioni del mondo che ci circonda, ma sotto la dura scorza della fredda logica si nasconde un animo da "geek", capace di entusiasmarsi come un adolescente (al pari del sottoscritto... ehm... ^__^') davanti ai cartoni animati degli anni '80 e ai nuovi ritrovati della tecnologia. Sebbene ancora non abbia avuto l'occasione di mettersi alla prova su testate famose, Mattia ha già in curriculum collaborazioni come sceneggiatore sia in Italia che all'estero e i risultati sono più che promettenti. In attesa che arrivi la sua occasione di "sfondare" a livello interplanetario, ho trovato un buco tra i suoi mille impegni in cui infilarmi per carpire questa intervista...

Mattia, cominciamo con la mia solita domanda di apertura: perché i fumetti? Cosa ti piace della cosiddetta "nona arte"?
Prima di tutto, non si può amare una cosa senza conoscerla, e conoscere una cosa ti porta ad amarla. Umberto Eco ha scritto qualcosa tipo: "chi fa la tesi sulla sifilide si affeziona anche alla Spirocheta Pallida". Ecco, seguendo Manuela Soriani nella sua formazione presso Michela Da Sacco, e già partendo con uno zio nella pubblicità ed una cugina ex-disegnatrice ed ex-colorista, non puoi non amare le arti visive in genere (di sicuro più piacevoli da interiorizzare della Spirocheta di cui
sopra). Il fumetto e l'animazione, poi, sono particolarmente "trasparenti": la mano dell'autore è molto più visibile che in altri generi... O forse è solo la mia impressione e la vedo di più perché ho le conoscenze specifiche? Mah.

Quali generi di fumetto preferisci scrivere? Quali invece non scriveresti mai?
Di solito mi piace lavorare con un'idea precisa dei personaggi. Mi trovo bene a lavorare su idee di base o personaggi altrui, purché non troppo definiti, perché tendo a personalizzare molto. Non ho un genere preferito, ma credo di preferire tutto ciò che ha degli elementi fantastici: mi permettono di costruire, da un "se" all'altro, qualcosa di nuovo. Mi piace partire da premesse impossibili (ma semplici da definire) per poi esplorare le conseguenze. Tra i vari generi, penso che le declinazioni della fantascienza mi vadano a genio, sarà la mia formazione scientifica, e così anche l'avventura soprannaturale. Ho scritto abbastanza poco da avere ancora molti generi che mi attirano e che non ho ancora "assaggiato" come scrittore. Un genere che non scriverei mai? Il giallo, per esempio. Non perché non mi piaccia, ma perché non sono proprio capace. O il western, che, visto da fuori, non mi offre molti appigli per dire "ecco, questo non l'ha scritto nessuno così". O il fantasy, che è davvero difficile da rendere credibile ed originale ed il rischio-ricalco è troppo alto (cfr. Gamberi Fantasy, nella speranza che riapra, prima o poi).

Le tue sceneggiature sono molto dettagliate dal punto di vista dei riferimenti visivi, oppure tendi a lasciare campo libero all'estro del disegnatore?
Dipende. Mi piace avere un controllo molto forte su ciò che avviene in scena. Non scriverò mai "3 vignette in cui combattono", ma descriverò lo stile di lotta di ogni personaggio. Il progetto Bluejaye è nato da personaggi già definiti inizialmente, ma in accordo con il creatore sono stati molto rimaneggiati. È una storia "di supereroi" con tutti i crismi: Origini, un Villain, un po' di soprannaturale, poteri, ecc. Ecco, le scene di lotta non sono lì "per riempitivo" o perché "ci devono essere", ma servono a mostrare anche COME i personaggi lottano, il loro stile, le loro priorità devono vedersi. Naturalmente ringrazio Valentina Semprini per il suo "Bam! Sock! Lo scontro a fumetti" che analizza perché e percome i supereroi si menano. Anche legare i fatti tra di loro è una priorità. Se a pagina 20 c'è un vaso che deve essere rotto, il vaso deve comparire a pagina 3, e deve essere quello. Però mi piace anche farmi stupire dal disegnatore, il che ci porta alla domanda seguente. ^_-

Quali caratteristiche apprezzi maggiormente in un disegnatore?
Comunicare e collaborare: un disegnatore che comunica dà idee, ti costringe a mettere in discussione quello che fai e migliorarlo. Tutte le idee sono buone nella tua testa: è quando le pronunci ad alta voce o le mandi per iscritto a qualcuno che ti accorgi se lo sono davvero. Correggere: non importa quanto poco ti pagano. Se è sbagliato, è sbagliato, punto. Anche per questo, preferisco lavorare con persone che già sanno che non prenderanno un centesimo e che, quindi, lo fanno per divertimento. Non che l'industria del fumetto italiano paghi qualcosa, sia chiaro... Tanto vale, quindi, farlo bene e volentieri per te stesso che male e malvolentieri perché ti aspetti una paga adeguata a ciò che fai (altro concetto che nel fumetto in Italia ve lo potete SCORDARE). Cuore: non m'importa più di tanto se non c'è la perfezione tecnica... M'interessa di più vedere se trasmetti qualcosa e se quel qualcosa è adatto alla storia. Un disegno "perfetto" ma freddo e poco originale (è il problema di moltissimi artisti 3D e di chi fa fumetto ricalcando troppo dalle foto) per me vale meno di un disegno con dei dettagli significativi che approfondiscono il mondo fittizio. Ehi, abbiamo quattro "C" (come nei migliori corsi di formazione aziendali): comunicare, collaborare, correggere, cuore.

Quali sceneggiatori (famosi e non) ti hanno maggiormente ispirato e/o influenzato?
Francesca Da Sacco mi ha insegnato le basi, anche se abbiamo stili molto diversi e sono suo allievo "a metà". Poi, ho visto e letto un sacco di cose, e chissà da dove viene tutto quello che s'è fermato nelle reti (metaforiche e neurali) del mio cervello. Tra i tanti: Masamune Shirow, Frank Miller, Terry Moore, Alan Moore, Leo Ortolani, Ai Yazawa... sono tutti da studiare, anche se scrivo cose molto molto diverse.

Come nascono le tue storie? Qual è il punto di partenza? Come le sviluppi?
Spesso c'è un'idea, una situazione a cui penso e dico "sarebbe bello avere una storia che contiene questa scena" e da lì ragiono su come si può arrivare o ripartire da quella scena.

Nelle tue storie tendi ad inventare prima i personaggi o la trama?
Di solito prima i personaggi. Sono i personaggi che fanno succedere le cose.

Come nascono i tuoi personaggi?
Archetipi. Prendo degli archetipi e li mescolo tra loro, poi arrotondo gli spigoli per rendere il carattere del personaggio credibile e verosimile. Infine, quando io ce l'ho chiaro, cerco un sistema per presentarlo al lettore un po' alla volta. Il lettore dovrebbe essere incuriosito a proseguire per saperne di più di quel personaggio, senza avere la sensazione di "ok, ho già capito tutto". Nulla stanca di più di una storia che hai già letto con personaggi che hai già visto.

Tra i personaggi che hai inventato qual è quello a cui sei più legato? Perchè?
Purtroppo nessuno dei miei personaggi ha una vita editoriale vera e propria, né sono tanti di numero. Le "figlie predilette", però, sono le ragazze di Thumos, co-create con Michela Da Sacco, su cui avremmo materiale sufficiente per parecchi volumi. Purtroppo il "lavoro pagato" ha sempre la precedenza, specie in tempi duri come questi. Se conosci uno sponsor...

Se tu potessi scrivere un albo di una qualsiasi testata famosa, quale sceglieresti? Perchè?
Che domanda difficile. Forse un qualche supereroe Marvel. Hulk mi fa tenerezza, L'Uomo Ragno
sarebbe divertente, Wolverine può spaziare parecchio. Della DC, forse solo Batman mi interesserebbe. Oppure qualche personaggio minore da rimaneggiare a mio gusto: anche Watchmen è nato da lì, ma io mi limiterei ad una "rispolverata". Personaggi giapponesi o europei... Non saprei proprio. È stato divertente scrivere un episodio dell'audiofumetto de L'Insonne, ma non riuscirei a gestire Desdy per più di un paio di episodi, la devierei verso un altro carattere. E Di Bernardo sa dove abito. :P

Oltre ai fumetti sei un esperto (anzi, addirittura un teorico) di giochi di ruolo. Questo tipo di giochi ha qualche influenza sulle trame e le sceneggiature dei tuoi fumetti, oppure no?
Più che un teorico (che FA teoria) io studio la teoria. Anzi, le teorie (ce n'è più di una, ma solo pochissime valide). Di "esperti" di giochi di ruolo, che magari hanno giocato cinque o dieci giochi quasi uguali tra loro e rimasti fermi al modello di design dominante dieci anni fa, ne ho piene le scatole. Il gioco di ruolo ha in comune col fumetto e con i racconti il fatto che alla fine ottieni una fiction. In alcuni giochi c'è una trama predeterminata ed il gioco si concentra su altro (es.: sconfiggere mostri). L'abilità del giocatore sta nel gestire le sue opzioni tattiche. In altri, i giocatori compongono una trama per il loro divertimento. Questo tipo di giochi mette in mano ai giocatori, in modo semplice ed accessibilissimo, come si addice ad un gioco ricreativo, degli strumenti di vera e propria costruzione narrativa in modo esplicito: definire una Nemesi, i Tratti salienti di un personaggio, che prezzo si paga per le conquiste, dividere il gioco in atti come fosse (e lo è!) una commedia o una tragedia, fare scelte sull'evoluzione dei temi che toccano quel personaggio o quell'altro. Per il resto, mi piacciono un po' tutte le categorie di giochi.

Abbiamo parlato di giochi, allora giochiamo: se tu fossi un super-eroe, quale vorresti essere? Perchè?
Iron Man: adoro gli eroi in armatura e la tecnologia. Oppure Lanterna Verde: ha un potere che annulla la distanza tra Pensare e Agire.

Se invece fossi un personaggio di un cartone animato?
Bella domanda. In generale tutte le storie emozionanti prevedono una qualche forma di Tragico Passato(TM) o di versare sangue e sudore a litri. Un'armatura da Cavaliere dello Zodiaco o un robot gigante non mi dispiacerebbero, ma non sopporterei mai gli allenamenti necessari per la prima e non saprei dove parcheggiare il secondo (sul letto del Po?). ^_^;

Se infine fossi un personaggio di un videogioco?
Ah, stesso problema di sangue, sudore e tragedie: "possa tu vivere in tempi interessanti", la vecchia maledizione cinese. Magari un qualche personaggio di un vecchio coin-op: se mi faccio male c'è un "continua" pronto. :P Oppure il classico personaggio che fa il tutorial al protagonista: nulla da rischiare e, finita l'introduzione, potrei fare quello che vorrei e nessuno lo saprebbe. Sì, sono un pavido.

Per concludere: quale titolo daresti alla tua autobiografia?
"Lezioni di ottimismo da un pessimista".

Mattia

mercoledì 8 settembre 2010

SFIDA FINALE - EPISODIO 7


- Signore e signori, eccoci arrivati nel luogo della prossima sfida! - esclama Pinkstar rivolto ai concorrenti - Come avete potuto notare è notte e siamo allo scalo merci sullo Stanley River...

Pinkstar concede una piccola pausa a super-eroi e super-criminali per orientarsi dopo essere stati teletrasportati lì direttamente dalla Luna, poi prosegue:

- Le vostre due squadre sono ai lati opposti del piazzale. Vicino a voi si trova un container aperto, al cui interno potete vedere una bandierina luminosa...

Altra pausa, poi l'araldo di Universon conclude:

- La prova di stasera vi farà tornare bambini: non sarà altro che una bella partita a ruba-bandiera! La vittoria andrà alla squadra che per prima riuscirà a portare nel proprio container la bandiera avversaria. I perdenti invece correranno un grosso rischio, perchè ne verrà eliminato uno a caso!

- Immagino che per conquistare la bandiera dobbiamo combattere tra di noi senza regole nè colpi proibiti eccetera eccetera, vero? - domanda Microwave Meg con aria di sufficienza.

- Esatto! - risponde Pinkstar con enfasi.

- Questo gioco sta diventando prevedibile, ma ho proprio voglia di un po' di azione! - sogghigna Meg, facendo roteare la sua pistola a microonde come una colt - Diamoci dentro!


Mentre tutti si preparano alla battaglia imminente, Vinnie La Rosa prende in disparte Killghost e le sussurra maliziosamente all'orecchio:

- Questa storia delle sfide mi sta annoiando. Ho in mente un modo decisamente più piacevole di passare il tempo... Ti va di unirti a me?

- Mmmhhh, l'idea non è male... ma cosa vorresti fare esattamente?

- Seguimi - ammicca Vinnie scomparendo nel buio di un altro container - e lo scoprirai...

Mentre Vinnie e Killghost si prendono un po' di tempo per "conoscersi meglio", dall'altra parte del campo gli eroi si stanno organizzando per la battaglia sotto il comando di Maximum e Captain Spear. Ma si sa: due galli in un pollaio sono troppi...

- Agiremo con una manovra a tenaglia - spiega Maximum - Ci divideremo in due squadre che seguiranno percorsi diversi, entrambe dirette verso la base nemica...

Captain Spear, in competizione con Maximum per la leadership, lo interrompe:

- Ogni squadra sarà composta da un "corridore", che dovrà solo pensare a prendere la bandiera, ed uno o due membri di supporto che dovranno esclusivamente spianargli la strada...

- Maximum, innervosito dall'intromissione di Captain Spear, si impone nuovamente:

- I restanti di noi rimarranno a guardia della base, nel caso qualcuno degli avversari arrivasse fin qui...

Di nuovo Captain Spear prende di prepotenza la parola:

- Il primo corridore sarò io, che grazie alla Lancia Sacra posso invocare la velocità e l'agilità del puma. La mia squadra di supporto sarà costituita da Moonjade e Gigablast, perchè lavoriamo già insieme e siamo ben affiatati.

Maximum, sempre più irritato per il comportamento di Captain Spear, tenta di intervenire ma viene zittito da un suo gesto. Quindi il Capitano conclude:

- Armstrong invece, che è dotato di agilità robotica, sarà il secondo corridore e sarà supportato da Maximum, che fungerà da cecchino sparando raggi laser mentre vola.

Maximum è furioso per l'arroganza e la mancanza di rispetto di Captain Spear, ma è costretto ad ammettere che il suo piano è valido.

- Avanti, vediamo di finirla velocemente.



Mentre tutti i super-eroi corrono fuori dalla base, si muove anche Thunderlass.

- Non esiste che io stia ferma lasciandovi tutto il divertimento! Mi aggiungo anch'io alla scorta di Armstrong!

- Negativo, Thunderlass! - scatta rabbiosamente Maximum - Tu rimani qui a guardare la base!

- Ma non ci penso proprio!

- Ascoltami bene. Nella vita privata siamo una coppia e puoi dirmi di no quando ti pare, ma ora siamo in missione e il capo di SpearForce sono io. Non tollero disobbedienza ad un ordine diretto, chiaro?

Thunderlass perde a sua volta il controllo:

- Senti un po', capo dei miei stivali! Non sta scritto da nessuna parte che devo obbedire ad ogni tuo comando! Sono abbastanza adulta da decidere da sola, ma tu sei troppo orgoglioso per lasciarmelo fare!

- Ritira immediatamente quello che hai detto!

- Te lo puoi scordare! Non t'interessa nulla dei tuoi compagni, vuoi solo essere riconosciuto come capo!

- Ripetilo un'altra volta e sei fuori dal gruppo!

- Ma per favore! - urla Thunderlass, correndo fuori dalla base.

La quarta Prova, nel bene e nel male, è iniziata.


Cosa succederà? Chi sarà eliminato?
Votate, votate, votate!