mercoledì 4 febbraio 2009

L'ANGOLO SERIO - GIUSTIZIA? QUALE GIUSTIZIA?


Come promesso, dedico un secondo post al problema giustizia, facendo seguito al precedente. Abbiate pazienza, dal prossimo aggiornamento torneremo ad argomenti più leggeri, però ci sono volte in cui non si può tacere, e oggi è una di queste.


Il post è piuttosto lungo, ma vi invito ad arrivare fino in fondo... se ne avete lo stomaco.


Per prima cosa parliamo della manifestazione dello scorso 28/01 in Piazza Farnese a Roma. Come promesso, vi segnalo i collegamenti ad alcuni video su youtube:
- Intervento di Sonia Alfano (
parte1 - parte2), dell'Associazione Familiari Vittime della Mafia.
- Intervento di Salvatore Borsellino (
parte1 - parte2), fratello del giudice Paolo Borsellino ucciso dalla mafia. E' una testimonianza straziante.
- Intervento di Marco Travaglio (
parte1 - parte2 - parte3 - parte4). E' lungo in tutto una mezz'oretta. Se non avete tempo guardatevi almeno la parte 3: spiega con allucinante chiarezza cosa è successo e cosa sta succedendo a Catanzaro intorno alle inchieste di De Magistris.
- Intervento di Beppe Grillo (
completo).
- Intervento di Antonio Di Pietro (
parte1 - parte2).


A proposito di Di Pietro, mi riallaccio a tutto il clamore che è stato artificiosamente creato intorno a certe sue dichiarazioni. Mai avrei pensato di scrivere difendendo un politico, ma qui si va oltre la decenza! Tutti i giornali hanno scritto a caratteri cubitali che Di Pietro avrebbe offeso Napolitano in modo gravissimo, dicendo che il Presidente della Repubblica non ha protestato di fronte alla legge Alfano, e che il silenzio è mafioso. Quindi, ecco l'allusione, Di Pietro avrebbe in buona sostanza accusato Napolitano di essere mafioso. Ebbene, tutto questo è falso. Le due frasi, maliziosamente accostate l'una all'altra dai giornalisti, in realtà sono state pronunciate in due punti diversi del discorso ed in contesti differenti. Per verificarlo basta guardarsi la registrazione su Youtube (vedi link qui sopra). Sono solo 3-4 minuti di video, chiunque ce la può fare. Ma non basta l'attacco mediatico spudoratamente falso e pretestuoso: ora Di Pietro è anche stato denunciato penalmente nientemeno che dal Presidente delle Camere Penali, Oreste Dominioni. E' una carica importante, quindi conferisce credibilità alle accuse... peccato che il buon Dominioni sia anche uno degli avvocati di Berlusconi, nonché di Dell'Utri (ma questo, ovviamente, nessuno l'ha detto).


L'ultima parte riguarda il disegno di legge (porcata) sulle intercettazioni che destra e sinistra senza distinzioni si stanno affannando ad approvare, spacciandolo come utilissimo per tutti gli italiani.
Qui trovate un ottimo articolo del Procuratore Bruno Tinti che spiega con chiarezza disarmante le conseguenze disastrose (non posso definirle diversamente) che avrà la legge porcata; qui trovate un video di Marco Travaglio sullo stesso argomento.
Provo a riassumere con parole mie:
1 – Sarà difficilissimo per un PM ottenere l'autorizzazione ad intercettare un qualsiasi telefono, perchè le domande andranno rivolte non al proprio tribunale, ma al tribunale del capoluogo di distretto (grossomodo coincidente con il capoluogo di una regione), allegando una copia di tutti gli atti dell'indagine. Cioè, per fare un esempio grossolano, tutti i PM dell'Emilia-Romagna dovranno, per intercettare ogni singolo telefono, chiedere l'autorizzazione a Bologna allegando decine se non centinaia di pagine di documenti. Poi a Bologna ci dovrà essere un giudice che si legga tutti gli atti e decida se concedere l'autorizzazione ad intercettare un singolo telefono oppure no. E' facile prevedere ingorghi di proporzioni bibliche e tempi geologici per farsi autorizzare anche solo un'intercettazione, vanificando il tutto (anche perchè i criminali certo non aspettano).
2 – Le intercettazioni potranno durare un solo mese, al massimo prorogabile di un altro mese. Già questo non ha senso se consideriamo che le indagini possono durare un intero anno (perchè non permettere le intercettazioni per tutta la durata dell'indagine?), inoltre se un PM il 59° giorno dell'intercettazione scopre qualcosa di grave, dovrà comunque smettere di intercettare l'indagato, lasciandosi sfuggire la possibilità di scoprire e perseguire efficacemente i reati commessi.
3 – Ma ancora non basta. Nel caso di denunce contro ignoti (es. la mafia che brucia il negozio a un commerciante che non paga il pizzo), le intercettazioni si potranno fare solo su richiesta della parte offesa per le proprie utenze telefoniche. Cioè: il commerciante deve chiedere alla procura di mettere sotto controllo il suo telefono. In questo modo, se il PM scopre qualcosa e si finisce in tribunale, la mafia viene a sapere dell'esistenza delle intercettazioni e cioè viene a sapere che è stato necessariamente il commerciante a richiederle (perchè non esiste alternativa), quindi sa con certezza su chi vendicarsi. Ora, se io fossi un commerciante a cui hanno già bruciato il negozio, non credo che mi imbarcherei in uno scontro frontale di questo tipo con la mafia...
4 – Andiamo avanti: sempre nelle denunce a carico di ignoti le intercettazioni dovranno essere utilizzate al solo scopo di scoprire il colpevole del reato denunciato. Questa affermazione apparentemente sembra sensata, invece poniamo che significa che un magistrato, intercettando una persona per un certo reato (es. incendio doloso del negozio di prima), scopra che è stato commesso un altro reato (es. estorsione, omicidio, una tangente, un altro incendio doloso...). Ebbene, siccome il secondo reato non c'entra nulla con il primo,
il PM non può utilizzare quell'informazione per avviare un'altra indagine, come se non l'avesse nemmeno sentita!!!
5 –
Ed ora, dulcis in fundo, la perla più preziosa, quella che spazza via tutto quello che ho scritto fino ad ora, e che si trova -pensate- nella sostituzione di un'unica, piccola parola del testo di legge. Le intercettazioni si potranno fare non più quando sussistono “gravi indizi di reato”, ma quando sussistono “gravi indizi di colpevolezza”. In altre parole, il PM non potrà più intercettare quando sa che è stato commesso un reato (anche se non sa come e da chi), ma potrà intercettare solo quando sa già chi è il colpevole del reato. Per avere un'idea della portata di questa modifica, basta dire che i “gravi indizi di colpevolezza” sono il requisito per mettere una persona in carcere. Ne consegue che le intercettazioni si potranno fare solo quando non serviranno più, perchè ci saranno già abbastanza prove per mettere una persona in carcere!!! Tanto valeva scrivere nero su bianco che le intercettazioni non si possono più fare.


Ora, tutti sanno che questa legge non è né richiesta, né utile, né tantomeno urgente e necessaria per la gente comune, ma serve solo alla Casta per coprire i suoi loschi traffici. Il problema è che contemporaneamente coprirà anche i traffici dei criminali comuni e soprattutto è il più grande regalo che si possa mai fare alla mafia.


...e tutto questo succede mentre negli Stati Uniti un ministro appena nominato si è dimesso solo perchè i giornali hanno scoperto che per un anno e mezzo non ha pagato i contributi alla colf!!!


Non si può stare zitti di fronte ad una vergogna del genere, allora faccio mio l'appello che lancia Marco Travaglio tutte le settimane dal suo blog:


passate parola.


Luca.


PS = E' passato solo un giorno dal post e ho già scoperto che la Casta ne sta combinando un'altra! Ormai non riesco più a stargli dietro! I politici continuano a fare di tutto per controllare i propri controllori, e questa volta il bersaglio è nientemeno che la Corte dei Conti. Qui trovate un video del giornalista Gian Antonio Stella che spiega sinteticamente tutto in 3 minuti.


1 commento:

Viviana B. ha detto...

Ieri sera ho avuto la brillante idea di mettermi a guardare Anno Zero... sono ancora nauseata, a distanza di ore!
Poi arrivo qui e questo post mi dà il colpo di grazia.
Che squallore! :(