sabato 6 settembre 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 8

disegno di Michela Da Sacco; colori di Luca Bonisoli



Alle quattro del mattino il cacciatore di taglie venne svegliato da un insistente bussare alla porta.

- …nnn c’è nesshuno… nnndate via…

- Sly, sono Maia, devi venire con me subito! Sta succedendo una disgrazia!

- Cosa c’è, hai previsto un altro omicidio con le carte?

- Ma quali carte! La villa di Bovinara sta andando a fuoco!

I due si precipitarono sul luogo dell’incendio. Le fiamme avevano ormai avviluppato completamente la casa ed era impossibile avvicinarsi. Dall’interno della villa si udivano le urla stazianti della signora Lucinda rimasta intrappolata tra le fiamme, mentre una lunga fila di persone formava una catena umana per portare secchi pieni d’acqua dal canale più vicino, nel disperato tentativo di spegnere il rogo. Maia si unì a chi portava i secchi d’acqua, mentre Sly invocava il potere di Kaunaz, runa del fuoco, perché gli concedesse protezione dalle fiamme. Immune al devastante effetto dell’incendio, il cacciatore di taglie si infilò nella villa cercando disperatamente di raggiungere la donna.

Dentro era l’inferno. La protezione offerta dalla magia rendeva appena tollerabile il calore soffocante, ed ogni respiro bruciava in gola mentre Sly avanzava faticosamente tra i mobili arsi e le travi crollate. Guidato dalle grida della donna, che lentamente si affievolivano, Sly salì al primo piano arrampicandosi sulla scala in fiamme. Quando il cacciatore trovò Lucinda, stesa sul pavimento accanto ai cocci di una lampada ad olio rotta, le grida ormai erano divenute un flebile lamento, appena udibile nel fragore dell’incendio. La donna giaceva a terra, gravemente ustionata. Sly la sollevò delicatamente e la portò nella stanza adiacente, su una terrazza. Dal basso alcuni uomini portarono un telo e lo tennero teso in modo che Sly potesse lasciarvi cadere Lucinda, ormai agonizzante. Poi il cacciatore di taglie saltò a terra agilmente un attimo prima che il tetto, divorato dalle fiamme, crollasse con un boato alle sue spalle.

Nel giro di poche ore, della villa di Bovinara e dei suoi occupanti rimase solo qualche muro annerito che svettava, fumante e spettrale, sul cumulo di cenere e legno carbonizzato.

...continua!

2 commenti:

Viviana B. ha detto...

Tu e Michela siete assolutamente eccezionali!
Troppo belli questi disegni! :-)

Luca Bonisoli ha detto...

Grazie mille! ^__^