venerdì 18 luglio 2008

ASSO DI COPPE - CAPITOLO 6

Disegno di Francesca Da Sacco; colori di Luca Bonisoli


La storia familiare della signora Mogg merita una piccola digressione.

Invaghitasi di un giovane di cui ometteremo il nome in segno di pietà, la giovane Erselinda non ebbe troppe difficoltà a farsi chiedere in sposa: fu sufficiente una piccola frattura multipla scomposta all’avambraccio dell’amato e la velata minaccia di un analogo trattamento per entrambe le gambe.
Anche successivamente al matrimonio la relazione tra i due sposi rimase molto fisica, tant’è che nei primi tempi dopo le nozze molti chiedevano al signor Mogg che tipo di rapporto avesse con la vivace moglie. L’uomo allora scuoteva mestamente il capo e rispondeva “ortopedico”.

Nel giro di pochi mesi la signora Mogg rimase incinta. Secondo la ricostruzione dei fatti si trattò di un gesto di eroico sacrificio compiuto dal marito il quale, oltre a riportare varie contusioni e quattro costole incrinate a seguito dell’amplesso, subì uno shock psicologico tale che ancora oggi gli capita di svegliarsi a notte fonda urlante e madido di sudore.
La gravidanza fu priva di eventi notevoli, mentre la nascita della piccola Mariaclotilde fece profondo scalpore nel villaggio: si trattò infatti del primo caso mai registrato in cui i traumi da parto furono riportati dal marito (che non stava partorendo, ma semplicemente assistendo l’energica signora Mogg).
Erselinda fu una madre assai protettiva nei confronti della figlia, ed altrettanto permissiva. La piccola crebbe nella convinzione di poter fare esattamente ciò che le pareva, e ovviamente a farne le spese era il padre, fino al giorno in cui egli si ribellò.
Non avendo la forza fisica per opporsi attivamente alla moglie, l’uomo riuscì con un colpo di genio a simulare la propria morte e fuggire lontano, ritirandosi a vita contemplativa in uno sperduto monastero tra montagne innevate e ghiacci eterni.

Intanto la bambina cresceva e acquisiva una sua precisa identità: mentre la madre ricordava vagamente un mastino napoletano, Mariaclotilde era più assimilabile ad un ronzino a causa delle gambe secche e del muso cavallino. Ma questo non fu di ostacolo ai sogni romantici della giovane. Un bel giorno, infatti, il rampollo di una facoltosa famiglia di commercianti fu convinto da Erselinda a chiedere la mano di Mariaclotilde (il dialogo tra i due si svolse più o meno così: “Sai come ho fatto a convincere mio marito a sposarmi, ragazzo?”“No, non saprei, signora Mogg, mi spieghi…”CRACK!).
E fu così che anche la giovane Mariaclotilde prese marito. La storia stava ripetendo se stessa, con l’uomo vessato dai capricci della moglie e dalle manine pesanti della suocera. Ma il giovane commeciante, che era più scaltro del povero marito di Erselinda, decise di non subire la stessa lenta agonia. Perciò, rotto ogni indugio, prima di essere costretto a fare un figlio con la moglie cavallina simulò la propria morte e fuggì lontano, rifugiandosi per puro caso nello stesso monastero in cui il suocero aveva trovato la pace anni prima.

E così torniamo al momento presente, in cui Mariaclotilde vive da sola (salvo visitare periodicamente la madre) sulle ricchezze lasciatele dal marito, mentre Sly indaga su un presunto omicidio…

...continua!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

troppo spassosa questa disgressione!!!! :-DDDD

il rapporto "ortopedico" e' fantastico!!! :-D



Ivan

Luca Bonisoli ha detto...

Oilà, Ivan!
Sono contento che questo capitolo ti sia piaciuto!
Ti dirò, è uno dei rari casi in cui io stesso ridevo mentre lo scrivevo... ^__^

Anonimo ha detto...

Erselinda e' un ex suoper eroe in pensione... ;-)

Come lo vedi uno scontro con Catwomen?

Ivan

Luca Bonisoli ha detto...

Direi che mi dispiace per Catwoman... ^__^