martedì 4 dicembre 2007

IL DRAGONE E LA COLOMBA - CAPITOLO 17


Erano passati solo pochi giorni dal salvataggio di Stella e lo scandalo che ne era conseguito costituiva il principale argomento di conversazione in tutto il paese. Sly, eroe della situazione, era diventato una specie di celebrità tanto che la signora Mogg era diventata addirittura orgogliosa di averlo come inquilino, e raccontava a tutti di aver sempre saputo che Tarantola, nonostante le apparenze, era una brava persona. A questo pensiero paradossale il cacciatore di taglie si lasciò sfuggire un sorrisetto, ma venne riportato alla realtà dal rumore di qualcuno che bussava alla porta. Si trattava di Uber, che, seppure contuso e con un braccio al collo, era venuto a portargli un messaggio.

- Uber, che piacere! Come mai da queste parti?

- La contessina Stella di Montedoro desidera incontrarla, signor Tarantola. Intende saldare il compenso che le spetta per avere ritrovata. Sarebbe disponibile…


- Anche subito!


E i due si incamminarono.


- Sai, Uber, ho sentito dire che Stella non ha altri parenti prossimi e si è sistemata bene con il patrimonio del padre…


- Esatto, signore.


- E ho sentito anche che Teroldego non è morto schiacciato dalla grata del cancello di Montedoro…


- Esatto, signore. Parte della grata rimane sollevata da terra ed il conte è semplicemente rimasto incastrato sotto di essa.


- Una bella fortuna!


- Dipende dai punti di vista, signore: il conte è vivo, ma è andato in rovina e passerà il resto dei suoi giorni in prigione. Non sono certo che lui consideri la sua posizione come “fortunata”…


- Già… Senti, parlando di fortuna, è stato un bel caso anche il tempismo con cui hai sganciato il cancello proprio mentre lui ci stava passando sotto, vero?


Uber arrossì imbarazzato.


- Uhm… vede, signore, a volte la fortuna va un po’ aiutata…


Sly inarcò le sopracciglia, sorpreso.


- Uber, devo ammettere che sei proprio un uomo pieno di risorse!


- Grazie, signore.


...continua!


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