domenica 14 ottobre 2007

IL DRAGONE E LA COLOMBA - CAPITOLO 9


Stella fu svegliata di soprassalto dall’esplosione. Stremata dal digiuno, non riusciva nemmeno ad avere paura. Con occhi vacui osservò il cacciatore di taglie entrare nella prigione.

- Ti ho trovata finalmente!

Stella non rispose.


- Ehi, che brutta cera! Dì un po’, da quanto tempo non mangi?


Sly aprì la cella e sollevò la ragazzina, quindi la portò nel refettorio e la adagiò sul tavolo, spostando i due banditi ancora addormentati. Quindi prese cibo e acqua e li porse a Stella. La nipote del conte di Migliavacca bevve e mangiò avidamente.


- Criminali! Lasciare a digiuno una ragazzina! Ma ora è tutto finito: ti riporto da tuo zio…


Stella sgranò gli occhi dal terrore.


- NO! Ti prego, non portarmi indietro! Lui vuole solo… ATTENTO!


Un pesante randello calò con violenza. Sly avvertì un forte impatto alla nuca, poi il mondo sparì nel buio.

...continua!

venerdì 12 ottobre 2007

IL DRAGONE E LA COLOMBA - CAPITOLO 8


Molti dei criminali che componevano la banda al momento non si trovavano nel covo, e questa era la notizia buona. Quella cattiva era che, a giudicare dai rumori e dalle voci, ne rimanevano comunque cinque: uno all’entrata, due nell’armeria e due seduti al tavolo del refettorio, proprio sotto la testa di Sly.
Il cacciatore di taglie si asciugò la fronte sudata col dorso della mano. Era arrivato alla fine del condotto quasi verticale e doveva fare forza ai lati con le gambe per non precipitare dal soffitto della sala. Cercando di muoversi più silenziosamente possibile, Sly estrasse la cerbottana e due dardi impregnati di un potente sonnifero. Infilò con cautela il primo, prese la mira e soffiò. Il bandito più vicino lanciò un’esclamazione irritata e si portò la mano dietro al collo, come se fosse stato punto da un grosso insetto. Immediatamente il sonnifero fece effetto e l’uomo cadde in avanti con la faccia nel piatto. Il secondo bandito, notando il dardo spuntare dal collo del compagno, alzò gli occhi e per un momento vide Sly che soffiava nella cerbottana, poi più nulla.

- Fuori due, ancora tre.


I banditi nell’armeria erano corazzati di tutto punto e circondati da armi di svariate fogge e dimensioni. L’uso dei dardi drogati era fuori discussione, e la lotta corpo a corpo non era conveniente. Ma c’era un barile di polvere pirica accanto ai due.


“Proprio quello che fa al caso mio” pensò Sly, e richiamò dalle profondità del suo spirito il potere di Kaunaz, runa del fuoco.


Poco lontano, il bandito all’entrata della grotta fu scosso dal boato dell’esplosione. Lanciò un’imprecazione e si precipitò all’armeria, trovandola devastata dalle fiamme. Con un’altra imprecazione si chinò sui due compagni ustionati, trovandoli fortunatamente vivi.
Poi avvertì il rumore di un soffio e un dolore al collo simile alla puntura di un grosso insetto; quindi si accasciò a terra, anch’egli tramortito dal micidiale sonnifero di Sly.


...continua!

martedì 9 ottobre 2007

IL DRAGONE E LA COLOMBA - CAPITOLO 7


Sly sbuffò issandosi sulla cima della nera rupe a strapiombo che emergeva solitaria in mezzo al bosco. Aveva il fiato corto, ma si fece scappare ugualmente una risatina. Il vecchio alla taverna aveva ragione: sopra quel blocco massiccio di basalto era cresciuto un solo albero, ma ormai rimaneva solo lo scheletro carbonizzato dopo che l’impatto di un fulmine ed il successivo incendio lo avevano consumato.

L’entrata del covo dei banditi, calcolò Sly, doveva essere da qualche parte sotto di lui, nascosta tra le felci. Tuttavia era sicuramente guardata a vista, perciò sarebbe stato un bel problema entrare senza farsi vedere… o forse no.
L’attenzione di Sly venne catturata da una macchia scura a pochi metri da lui. Si trattava di un profondo buco scavato nella roccia, dal quale proveniva odore di fumo e cibo.

“Un condotto per il ricambio d’aria! -pensò soddisfatto Sly- Da qui posso raggiungere direttamente le stanze interne superando lo sbarramento all’entrata!”

Il cacciatore di taglie si infilò a fatica nell’apertura, benedicendo fra sé la sua corporatura minuta, poi contò fino a tre, respirò profondamente e discese nel buio.


Lontano, nascosto tra la fitta vegetazione, qualcuno smise di osservare e sorrise.


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domenica 7 ottobre 2007

IL DRAGONE E LA COLOMBA - CAPITOLO 6


Nel covo dei banditi, Stella aveva fame.
La ragazzina si sforzava di non pensarci, ma ad ogni tentativo i morsi dello stomaco sembravano più forti. Anche se nessuno glielo aveva ancora detto, lei sapeva perché la tenevano a digiuno: per logorarla ed estorcerle il segreto di suo padre.
Il conte di Montedoro, infatti, teneva nascosto il tesoro di famiglia in un luogo segreto. Con la morte del conte era naturale pensare che Stella, unica parente stretta ancora in vita, fosse la sola a conoscere come trovare il tesoro.

Lo zio Teroldego aveva voluto prenderla con sé dal giorno del funerale, ma a Stella quell’uomo non era mai piaciuto. Aveva qualcosa di… “biforcuto”, ecco, come la tata Fei Ling.
Stella ricacciò indietro le lacrime pensando a com’era diversa la sua vita solo pochi mesi fa, quando suo padre e la tata Marianna erano ancora vicino a lei. con loro era felice, con lo zio e Fei Ling no – anzi, li detestava!
Per questo due giorni prima aveva disubbidito e si era avventurata da sola di nascosto nel bosco. Purtroppo non era stata abbastanza brava e gli uomini dello zio l’avevano vista. Il ricordo fece rabbrividire Stella: per prenderla avevano sguinzagliato persino i cani! Allora lei si era messa a correre come il vento, addentrandosi sempre più tra gli alberi senza guardare dove andava e senza fermarsi, anche se i polmoni parevano scoppiare per lo sforzo. Poi, all’improvviso, qualcuno le aveva gettato una coperta addosso e l’aveva spinta a terra per legarla, dopodichè l’aveva sollevata e portata chissà dove. All’inizio aveva pensato che si trattasse degli uomini dello zio che la stavano riportando a casa, invece era stata rinchiusa nella grotta, ed aveva capito che i suoi rapitori erano banditi in cerca del tesoro di suo padre.

“Oh papà! Mi avevi avvertito tante volte!” pensò amaramente.

Ricordando nuovamente il padre scomparso, la bambina fu travolta da un’ondata di emozioni troppo intense da trattenere. Si raggomitolò sul suo giaciglio e pianse sommessamente per tutto il resto della notte.
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giovedì 4 ottobre 2007

ANNIVERSARIO JONATHAN STEELE (disegni: Michela Da Sacco)


Questa illustrazione l'ho colorata un po' di tempo fa. Si tratta di un disegno realizzato dalla sempre bravissima Michela Da Sacco per il decimo anniversario del fumetto Jonathan Steele, che coincideva anche con l'uscita del numero 100. Il disegno in bianco e nero è stato pubblicato in seconda di copertina del numero 100, appunto, mentre la versione che ho colorato dovrebbe diventare una cartolina per la fiera del fumetto di Lucca (1-4 novembre).
Accattatev'illo! ;-)