
Fonte: internet. Copyright degli aventi diritto.
Ci stanno riprovando.
Cos'è, la quarta volta? La quinta?
Dopo Levi, Maroni, Carlucci e forse altri che non ricordo, questa volta è l'onorevole (onorevole?)
Gaetano Pecorella, avvocato di Berlusconi nonchè tra gli autori del Lodo Schifani e della Legge Pecorella (giudicate entrambe incostituzionali dalla Corte Costituzionale) ad aver
presentato un nuovo disegno di legge per bloccare la libertà di espressione su internet.
I dettagli li trovate spiegati molto bene sul sito di
Byoblu e sul sito di
Punto Informatico, ma in sintesi il meccanismo è sempre lo stesso:
introdurre una definizione (siti internet "aventi natura editorale")
talmente vaga da risultare quasi onnicomprensiva, con il probabile effetto di
paragonare tutti i siti in cui sono divulgate informazioni o espresse opinioni personali
a vere e proprie testate giornalistiche.
Ne conseguirebbero tutti i relativi
obblighi (nominare un Direttore Responsable iscritto all'Ordine dei Giornalisti, scrivere il sito al Registro degli Operatori di Comunicazione, ecc...)
oneri (pagare il Direttore Responsabile, pagare i diritti di iscrizione al R.O.C., ecc...) e
rischi (reato di diffamazione a mezzo stampa per le opinioni espresse nel blog, ecc...).
Naturalmente i blog personali
non sono esplicitamente esclusi da questa normativa.
Tecnicamente ciò si realizzerebbe attraverso una manciata di modifiche al
codice penale e ad una
legge sulla stampa risalente addirittura al 1948 (quando persino il telefono era un oggetto di lusso)
e punirebbero i trasgressori con
anni di carcere e multe milionarie.
...tutto questo mentre invece in Germania nasce il
Manifesto del Giornalismo Web...
Sto iniziando a pensare seriamente di partecipare alla
manifestazione sulla libertà di stampa indetta dalla FNSI a Roma il prossimo sabato 3 ottobre 2009...
Intanto chi vuole può
rilanciare sul suo blog questa notizia ed eventualmente
inviare un messaggio direttamente al "nostro dipendente" (come direbbe Beppe Grillo) Gaetano Pecorella.